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Montecosaro

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LA STORIA

Il centro storico di Montecosaro, in collina, conserva l’aspetto tipico di Castello altomedievale con torri di difesa e d’avvistamento lungo le mura del ‘300, ancora ben leggibile l’impianto urbanistico risalente al ‘600. Di origine picena, i primi documenti relativi all’insediamento risalgono al 936 e testimoniano lo sviluppo del nucleo urbano attorno alla Pieve di San Lorenzo. Punta avanzata e fortificata della Fermo Longobarda e poi della Marca Pontificia, fu insignito nel 1255 da Alessandro IV del titolo di: Monte fedele, per le sue prove di attaccamento alla Santa Sede. Montecosaro fu sede del Pretore e Tribunale di giustizia a cui i Goti distrussero l’abitato in una crudele strage. “Il Cassero” punto più alto del paese, oggi parco urbano, un tempo imponente fortezza, nasconde anche nella nomenclatura origini, storia e natura ben diverse da quelle cui l’uso attuale l’ha destinato.

Da quì, discendendo per la stradina verso la piazza, si incontra l’imponente e maestoso CAM il “Complesso Agostiniano Montecosaro”, oggi Palazzo Comunale. Il Monastero e la Chiesa, entrambi di epoca medievale, testimoniano il lungo cammino di Montecosaro nella storia. Una bellezza e armonia che fanno pensare all’intervento di qualche illustre architetto. Materiali di pregio, il Chiostro diviso in tre ordini. All’interno del Palazzo, è custodito un sarcofago romano del II - III secolo e nella chiesa si può ammirare uno splendido “Callido”, organo di fine ‘700 e la “Santa Croce” reliquario d’arte barbarico-bizantina, in argento dorato con incastonate nei bracci reliquie di Santi. Entrando in piazza si incontra, la Chiesa Collegiata che nasce a metà Settecento, dalle ceneri dell’antica pieve di San Lorenzo, poi Santa Maria, dove è conservato il crocifisso ligneo, unico reperto che potrebbe testimoniare la presenza dell’antica pieve. Appartiene quasi certamente al periodo medievale il Teatro delle Logge, che si trova in piazza, che subì una trasformazione nell’ottocento, perdendo ogni traccia dell’originaria struttura.

Nel 1568, dalle sue grate penzolarono Enea Galizia e gli altri dodici cospiratori, impiccati in seguito al fallimento della rivolta contro i Cesarini. Oggi Montecosaro comprende due nuclei urbani, il centro storico in collina e Borgo Stazione, ricco di attività industriali e commerciali, dove si trova l’ Abbazia: Santa Maria a Piè di Chienti o meglio conosciuta come la Chiesa dell’Annunziata, metà importante di percorsi religiosi. Costituisce uno degli esempi più tipici dell’architettura cluniacense nelle Marche ed in Italia. I primi dati storici certi risalgono al 936 d.c. e le curiosità sulle leggende legate alla Chiesa sono più di una. Si racconta che nè prese il nome dell’Annunziata, grazie all’indulgenza di un papa che fu gettato e sepolto in un pozzo del monastero, risorto dopo tre giorni, da questo evento, il buon auspicio della festa dell’Annunziata che si festeggia il 25 marzo con una processione per le vie adornate da fiori di carta.

 

LA CITTà

Arrivare a Montecosaro per la prima volta è come fare un tuffo nel passato, si è subito rapiti da pace e tranquillità che sembrano appartenere ad un’altra epoca, nelle marche in provincia di Macerata un piccolo Borgo mediovale ricco di storia e tradizione. Si entra in punta di piedi, quasi come una fiaba dimenticata e ci si innamora della bellezza dei portali, dei campanili, delle piccole finestre, i cortili, le piazzette e gli archi. Montecosaro, un classico e antico paese posto su di una collina come vuole la tradizione marchigiana, con una vista che spazia a 360° in un susseguirsi di colline, campagne, fino al mare, tanto che nelle giornate limpide é possibile anche vedere il Parco del Conero, unica sporgenza sul mare Adriatico da Trieste al Gargano, dall’altro lato, il Parco dei Monti Sibillini, luogo di foreste e leggende. Montecosaro recentemente è entrato a far parte del Club : “I Borghi più belli d’Italia”. Un grande riconoscimento che premia l’impegno nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico e architettonico di Montecosaro.    

 

MONUMENTI DI PARTICOLARE INTERESSE DA VISITARE

Palazzo Cagnaroni

Necessario segnalare anche questo palazzo storico, su cui purtroppo non sono stati ancora effettuati studi approfonditi. Dimora nobiliare di probabile origine seicentesca, costruita a ridosso della cinta muraria. Dimora nobiliare di probabile origine seicentesca, costruita a ridosso della cinta muraria. L'edificio arriva ad inglobare anche il basamento di uno degli antichi bastioni della cortina difensiva, trasformato nel tempo parte in cisterna e parte in suggestivo terrazzo. Dipinti del primo Ottocento decorano i soffitti intemi.

Palazzo Cesarini (ex Palazzo dei Priori)

Nacque come Palazzo dei Priori intorno al XIII secolo. Dal 1552, fu sede e residenza del personale amministrativo dei marchesi Cesarmi, capeggiato dalla figura dell'Uditore o Luogotenente. L'arrivo dei nuovi insediati coincise con la realizzazione di alcune modifiche strutturali, tra cui lo sfondamento della stanza occupata dalla "Fraternità del Corpo di Cristo", l'attuale Confraternita del S.mo Sacramento. Se ne ricavò un palco comunicante con la pieve di S.Lorenzo, grazie al quale i rappresentanti del feudatario potevano assistere direttamente alle funzioni religiose. Nel 1568, il palazzo fu teatro dell'uccisione dell'odiato Luogotenente Dario Attendolo da Bagnocavallo e di suo figlio Francesco. Fu l'episodio più eclatante di una violenta rivolta anti-feudale che tanto costò alla cittadinanza in termini di repressione ed impoverimento. Dopo aver gremito l'attuale Piazza Trieste, i cospiratori assaltarono il palazzo, uccisero i due Attendolo e li scaraventarono sull'impiantito attraverso una delle finestre del primo piano. L'ordine venne ristabilito in pochi giorni dalle truppe del Governatore Generale di Macerata ed alla restaurazione seguirono fughe, torture, processi, spoliazioni totali dei beni e tredici condanne a morte eseguite tramite impiccagione. Ulteriori Informazioni……

Palazzo Comunale (ex Convento Agostiniano)

La massima istituzione comunale ha sede nell'ex Convento Agostiniano, struttura con oltre 700 anni di storia. Gli eremitani di S.Agostino succedettero alla decadente comunità benedettino-farfense e si insediarono entro le mura del borgo già dalla metà del '200. Erano riconoscibili per la tonaca nera col piccolo cappuccio triangolare, stretta in vita da una cinta in cuoio. Pare che l'ultimo degli agostiniani montecosaresi si spense nel 1873, quando già da tredici anni l'antico complesso era proprietà non più dell'ordine ma del Comune di Montecosaro. Il nobile e pregiato edificio attuale è frutto di una grandiosa ricostruzione settecentesca. Il pianterreno è dominato dalla presenza del chiostro, armonioso spazio rettangolare trasformato nel tempo ed attualmente sviluppato su tre ordini. Il manufatto al centro del cortile, che a prima vista potrebbe sembrare un pozzetto, è in realtà un'antica cisterna attorniata da un tunnel di ghiaia e carbone che filtra l'acqua piovana rendendola potabile. Ulteriori Informazioni……

Palazzo de Nicolo' Massari

L'edificio è situato all'interno delle mura in prossimità della Porta di S.Lorenzo, lungo la strada che dal centro storico portava alla basilica dell'Annunziata. La costruzione si presenta attualmente in forme settecentesche, appartenne infatti alla nobile famiglia dei Gentili almeno dagli inizi di quel secolo. Per conoscerne le origini occorre invece risalire all'età comunale, visto che al pianterreno sono state rinvenute volte, arcate e porzioni murarie di evidente gusto due/trecentesco. Ulteriori Informazioni……

Palazzo Laureati

I Laureati provengono dal Veneto, con precisione dal comune di Sacile (PN) dov'è tuttora esistente un Palazzo Laureati in Piazza del Duomo. Sul finire del '400 si trasferirono nel Regno di Napoli e da qui a Montecosaro, passata nel frattempo tra i possedimenti dei Cesarmi. Il personaggio di maggior spessore della famiglia fu il gesuita Giovanni che qui nacque nel 1666. Parliamo del più celebre tra tutti i montecosaresi anche se ai più sconosciuto. Poliglotta e sinologo, fondò il Collegio di Pechino ai tempi in cui fu missionario nelle sconfinate terre di Cina. L'edificazione del complesso signorile di Montecosaro è collocabile tra la fine del '600 e gli inizi del '700. Fu Giacomo (1640-1710), figlio di Virgilio, a volere una dimora più consona al prestigio ed all'importanza del proprio casato. Acquistò un gruppo di piccole case e provvide alla loro demolizione, ottenendo un'ampia superficie su cui in seguito potè costruire. La facciata dell'edificio, ornata da quattro paraste, presenta sei finestre nel piano rialzato ed otto in quello superiore. Il portale d'ingresso è costruito con materiale laterizio particolarmente curato che forma un'elegante incorniciatura architravata. E' sovrastato dallo stemma gentilizio, in cui si notano un elmo ed una mano che regge un ramo d'alloro, a testimonianza di una lunga tradizione di studio e pratica delle armi. Ulteriri Informazioni……    

Palazzo Marinozzi

Palazzo Marinozzi fa parte del complesso architettonico costruito intorno alla porta San Lorenzo (SEC. XIII) unico ponte antico rimasto accessibile al borgo. Pur con i naturali cambiamenti dovuti ai graduali cicli storici, l'originaria struttura fortilizia a difesa della popolazione è ancora ben visibile nella sua maestosità. Dall'immagine di castello medioevale, con tanto di torre merlata e mura di cinta, è passata nei secoli ad un graduale aspetto di dimora residenziale, culminata nel 1700 con la chiusura a tetto dell'imponente maniero. Nelle sue innumerevoli stanze, di cui alcune con affreschi ottocenteschi, si sono alternati nei tempi dai leggendari Templari ai Padri Gesuiti, dai Nobili Pellicani ai Conti Gatti fino agli eredi Perugini e Marinozzi. Quest'ultimi, collezionisti d'arte moderna, dopo i tanti eventi organizzati come "Centro del Collezionismo", hanno creato all'interno del palazzo uno spazio museale permanente destinato al percorso espositivo denominato "CINEMA A PENNELLO"

CONSULTARE PAGINA PRESENTAZIONE MUSEO "CINEMA A PENNELLO"

 

LUOGHI DI CULTO DA VISITARE  

Basilica di Santa Maria Piè di Chienti (Chiesa Dell' Anunziata)

Nella piana alluvionale del fiume Chienti, tra la vecchia strada statale e la dinamica superstrada, si erge uno dei più insigni esempi del romanico marchigiano. I primi dati storici risalgono al 936 ma si ipotizza la sua esistenza già in età longobarda.
Un recente intervento ha in parte ricreato l'antico paesaggio vegetale che circondava il complesso ai tempi in cui i monaci farfensi bonificarono la paludosa Val di Chienti. In effetti, l'area dell'antico luogo di culto si presenta attualmente ricca di aiuole, campi a frumento, siepi d'alloro e agrifoglio. Inoltre, osservandola da lontano, la struttura sembra nascondersi tra robusti lecci, cerri, farnie ed aceri campestri.
Ulteriori Informazioni...... 

Chiesa di San Rocco

Venne costruita alle porte del borgo nel 1447, per sciogliere un voto dei montecosaresi colpiti da una grave pestilenza. Nel 1576 venne abbellita con i magnifici affreschi del catino e dell'arco absidale, eseguiti da Simone de Magistris da Caldarola. Agli inizi dell'800 si aggiunsero i due altari laterali, provenienti dalla chiesa di S.Maria del Monte appena demolita. La sagrestia ed il grazioso campanile a vela vennero infine edificati nel 1887. La chiesa è a pianta ottagonale, con soffitto a capriate sostenuto da una possente colonna centrale. La visita dell'intemo può iniziare dalla pala con la Vocazione di S.Matteo, attribuita a Simone de Magistris ma risultante dall'unione di due distinte tavole. Nella lunetta è raffigurata una Madonna con Bambino di pittore ignoto dei primi decenni del '600; sotto si profilano invece le figure di S.Matteo e del Cristo, seguiti da apostoli espressivi e ricchi di gestualità. Vediamo scorrere Pietro, Andrea con la croce del suo martirio in spalla ed il volto imberbe di S.Giovanni, rivolto a quello che con ogni probabilità è S.Giacomo. Segue l'altare laterale destro che ospita una statua lignea di S.Rocco ed una pittura murale in cui sono raffigurati la Madonna, S.Rocco e S.Lucia. Ulteriori  Informazioni…….

Chiesa del Santissimo Crocifisso

E' detta anche Crocefisso dei Sassi, possiamo quindi ipotizzare una sua fondazione su delle rovine, forse di età romana. Alcuni antichi carteggi attestano l'esistenza di un luogo di culto in questo sito già intomo al Mille. Sembra inoltre che la piccola chiesa rurale sia stata meta di pellegrinaggi per parecchi secoli, sorge in effetti presso un trivio alle porte del borgo, in quello che anticamente era un frequentato punto di transito tra i centri di Civitanova, Montecosaro e Morrovalle. Costruita inizialmente a croce greca, venne trasformata nelle forme attuali intomo alla metà del '700. Ulteriori Informazioni…..  

Chiesa della Madonna di S. Domenico

Ci troviamo appena al di fuori della cinta muraria trecentesca, in prossimità dell'ormai scomparsa Porta di S.Giovanni. Da qui si domina su un esteso tratto della bassa Val di Chienti e dalle contrade sottostanti giungono solo rumori e odori di vita campestre. La minuscola struttura sorge in un sito tranquillo ed assolato, dove verso la metà del '500 venne edificata un'edicola votiva. Solo in seguito, intomo all'anno 1742, il piccolo manufatto venne trasformato nella chiesa attuale.  La data del 1756 incisa sopra l'ingresso, dovrebbe quindi corrispondere ad una semplice risistemazione o ad un primo abbellimento dell'impianto. Tetto e muratura sono stati ristrutturati di recente e tra breve saranno avviati anche i lavori per il restauro dei tré affreschi dell'intemo. Quello centrale è stato realizzato verso la metà del '500 e riproduce una Madonna con Bambino tra S.Domenico e S.Francesco. L'immagine fu veneratissima nei secoli passati, tanto che nonostante svariate visite di scrupolosi ladri di opere d'arte, vi sono ancora apposti diversi ex voto e coroncine. Nei due affreschi laterali figurano invece S.Antonio da Padova e S.Giuseppe, con in mano degli oggetti che simboleggiano il Bambin Gesù, rispettivamente un giglio ed un bastone fiorito. 

Chiesa delle Anime

Si affaccia su Largo Laureati ed è sede della Confraternita del S.mo Sacramento. Nelle forme attuali risale al 1766, data attestata da un'iscrizione posta all'interno della chiesa sopra il portale d'ingresso. Nulla sappiamo sulle vicende anteriori alla sua costruzione. Di certo non mancano gli elementi per ipotizzare l'esistenza di un'altra struttura, modesta nelle dimensioni ma vecchia di molti secoli. Ciò potrebbe essere confermato dalla dedicazione del tempio alle anime purganti, le Anime Sante del Purgatorio nel pensiero dei credenti. Il loro culto raggiunse vasta diffusione intomo alla metà del XII secolo, ma solo durante il giubileo del 1300 si pervenne ad una sanzione ufficiale, grazie all'opera di papa Bonifacio VIII. La chiesa delle Anime potrebbe quindi essere sorta sul sito di un'edicola medievale, anche se in riguardo non vi sono ancora certezze. Ulteriori Informazioni…..

Chiesa di S. Agostino

La chiesa in origine dedicata a S. Martino, venne edificata verso la metà del '200, nella parte sommitale del colle su cui sorge il paese. Ospitò personaggi di grande fede come S.Nicola da Tolentino che qui soggiornò per circa un anno. Durante la sua lunga esistenza, ha subito due radicali opere di trasformazione che hanno completamente cancellato l'antica struttura medievale. La prima risale alla seconda metà del '500, mentre la più recente che gli ha dato le forme attuali, venne intrapresa nel Settecento. Ulteriori Informazioni…..

Collegiata (ex Pieve di S. Lorenzo)

Si affaccia sulla centrale Piazza Trieste ed è dedicata alla Madonna Assunta e a S. Lorenzo Martire. Ha assunto le attuali forme nel 1723 in seguito ad un generale rifacimento, mentre l'aggiunta della sagrestia risale al 1766. La storia del tempio è indissolubilmente legata alle vicende della pieve di S.Lorenzo, il più antico edificio sacro di Montecosaro di cui collochiamo le origini in età paleocristiana. Questa divenne sede di un "ministerium", ovvero di un funzionario minore del conte che esercitava compiti giurisdizionali su distretti poco estesi. Apparentemente il territorio del ministerium di S.Lorenzo ricalcava quelli che grosso modo sono gli attuali confini comunali. La pieve era sita originariamente extra muros, ai piedi del colle lungo la strada fermana. Sul luogo sorgono oggi alcuni edifici moderni e dagli anni '50 la caserma dei carabinieri. Per costruirla si dovettero demolire le fondamenta di un torrione che giacevano interrate da secoli. Forse si trattava dei ruderi della torre campanaria, visto che gli anziani ricordano quel luogo col nome di "Pervecchia" (Pieve Vecchia). Possiamo invece affermare con certezza che nel 1490, le prerogative della pieve vennero trasferite all'intemo del borgo, nella chiesa di S.Maria in Piazza. Durante la prima metà del '700 questa venne infine demolita per far posto all'attuale Collegiata. Ulteriori Informazioni…… 

 

NATURA

Giardini del Cassero

Nella parte più elevata del centro storico, si trova un parco urbano che in passato ebbe funzioni ben diverse dalle attuali. L’area verde è infatti delimitata dal perimetro di un’antichissima fortezza che fu per importanza tra le maggiori della Val di Chienti e di tutto il Maceratese. Già prima del 1000, su questo sito altamente strategico, vennero edificate delle strutture difensive con funzioni di controllo sulle vie commerciali provenienti dalla costa e su quella che, attraverso l’immediato entroterra, si snodava dall’Anconetano al Fermano. Solo in seguito vennero assorbiti i castelli circostanti ed il fortilizio venne inglobato in una cinta muraria più ampia, di cui divenne naturale piazza d’armi e parte più munita per la difesa. Nonostante la probabile forma circolare, sembra che il complesso avesse delle spiccate similitudini con la Rocca di Varano, parallelepipedo in pietra bianca appollaiato su una rupe a strapiombo nei pressi di Camerino…..Ulteriori  Informazioni  

 

ALTRI LUOGHI DI INTERESSE STORICO CULTURALE 

 

  Montecosaro anche nella pagina Facebook di AvventuraMarche

 

 

 

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