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PERSONAGGI ILLUSTRI STORICI
La ricchezza di una “terra” non è solo la storia, l’archeologia, le tradizioni, ma sono anche uomini che ne hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita, anche Cerreto ha avuto dei personaggi più o meno noti che hanno aiutato alla crescita culturale del proprio paese....
Padre Stanislao Melchiorri
Nacque il 30 maggio del 1791 da genitori di umili condizioni, fu battezzato con il nome di Francesco Antonio. Fin da bambino dimostrò di avere un’intelligenza viva e un grande amore per lo studio. Nel 1808 vestì il saio francescano e l’anno successivo prese il nome di Stanislao, completò gli studi e il 17 dicembre 1814 fu ordinato sacerdote. Fu un eccellente scrittore ed ebbe la passione per le ricerche storiche. Tra le sue opere minori possiamo ricordare: Legenda trium Sociorum nella Leggenda volgare pubblicata e illustrata nel 1856; con la scorta di questo infatti il Generale dell’Ordine francescano Padre Giuseppe d’Alessandria, con lettera del 30 gennaio 1838 lo incaricò di continuare la storia del Waddingo. Prima d’iniziare il lavoro, con la professionalità che lo distingueva consultò archivi per la sua ricerca e dopo tre anni fece stampare il primo dei cinque grandi volumi (vanno dal 1575 al 1622). Tutti furono soddisfatti dell’opera del Melchiorri e successivamente, nel 1859, fu stampato anche il terzo volume. Si mostrò anche un ottimo insegnante e un grande oratore. Quando il 16 luglio 1853 a Cerreto d’Esi fu inaugurata la Chiesa di Santa Maria della Piazza, il Melchiorri pronunciò un discorso , rievocando le memorie storiche cerretesi. Morì a Tivoli il 3 gennaio del 1871.Oggi, la scuola secondaria di Cerreto d’Esi è intestata al padre francescano.
Giuseppina Vitali
Nacque a Odessa nel 1846, figlia di Raffaele Vitali, che cantò nei massimi teatri italiani. Quest’ultimo, fin da bambina istruì sua figlia al canto come soprano. Giuseppina Vitalì cantò per la prima volta a Modena, il 17 gennaio del 1863. In seguito a Forlì e Bologna, dove ebbe molto successo, alcuni critici affermano: “…dotata di voce angelica, soave e delicata….”. In un secondo tempo, Giuseppina ebbe un contratto al “Teatro della Regina a Londra” dove viene rappresentato il “Rigoletto”, con un notevole successo e entusiasmo da parte del pubblico. Nell’estate dell’anno successivo va in tournee in Germania dove rappresenta Amina nella Sonnambula, Leonora nel Trovatore, Rosina nel Barbiere di Siviglia. Nel periodo estivo ritorna sempre a riposarsi a Cerreto d’Esi nella sua villa di famiglia. Altri teatri da lei varcati, saranno quelli di Madrid e di Parigi. Nel maggio del 1865 Giuseppina avrà l’onore di cantare nell’abitazione di Gioacchino Rossini. La cantante fu anche poetessa infatti compose diverse poesie raccolte in un libro biografico scritto da Marisa Cianconi Vitali. Nel 1869 la Vitali accetta la proposta di cantare, in Egitto, all’inaugurazione, che avverrà il 1 novembre, del teatro dell’Opera del Cairo. Giuseppina Vitali si sposa con il tenore Paolo Augusti dal quale ebbe due figlie. Dal 1871 al 1873 inizia, con suo marito, una serie di spettacoli a Roma, a Napoli e successivamente a Lisbona dove Giuseppina, chiamata Fifina, è stata nominata cantante di corte della regina Maria Pia di Savoia. Nel 1879 Giuseppina ritorna Russia, ma insieme a suo marito si rende conto di essere stata troppo lontana dalla famiglia, così fanno rientro in Italia e iniziano nei teatri locali: Il Rossini di Pesaro, il Pergolesi di Jesi, il Gentile di Fabriano, il Piermarini di Matelica. Purtroppo nel 1887 Augusto Paoletti, marito di Fifina, muore improvvisamente a Roma cadendo da cavallo, per la cantante è un duro colpo e trascorre un po’ di tempo fuori dai teatri, riprende la stagione nel 1893-94 con una rappresentazione al Teatro del Liceo di Barcellona, purtroppo alla prima del Guglielmo Tell una bomba anarchica provoca morti e feriti, questo ultimo evento la allontanerà per sempre dalle scene, ma continuerà il suo amore per il canto dando lezioni private, la sua voce limpida e chiara le rimarrà fino a tarda età, si spegnerà nella sua casa di Roma il 15 febbraio del 1915.
Tommaso Liperra
Tommaso Lippera nacque a Cerreto d’Esi il 14 dicembre del 1863, fu orfano di padre e già all’età di 14 anni aveva idee anarchiche, il suo carattere ribelle lo portò nel periodo dell’adolescenza a cambiare spesso scuola, finchè riuscì a diplomarsi nel liceo classico di Camerino. Dopo la maturità, scelse la facoltà di medicina a Napoli, dove non nascose le sue idee politiche, anche perché in quel periodo nella città si stava organizzando un forte centro del movimento anarchico con diverse manifestazioni di protesta, la sua idee erano ben radicate in quanto non credeva alle leggi dello Stato. Purtroppo dopo un anno di frequentazione (1882), a causa di una forte epidemia di colera a Napoli, si dovette trasferire all’Università di Bologna anche qui entrò in contatto con gruppi anarchici locali e conobbe Andrea Costa, considerato tra i fondatori del socialismo in Italia, al quale si avvicinò grazie ad Anna Kuliscioff che fu anche sua compagna per alcuni anni, fu un grande oppositore riformista a differenza del Lippera che invece si considerava un riformista. Ancora studente, il Lippera ritorna spesso nel suo paese di origine e nel 1884 fondò a Cerreto d’Esi un “Circolo di Studi Sociali”, dove intraprese uno scambio epistolare per rimanere in contatto con Andrea Costa (le lettere originali sono depositate presso la biblioteca comunale di Imola). Le sue idee anarchiche lo coinvolgevano molto da entrare spesso in scontro con politici locali, infatti il 10 novembre 1886 entrò in conflitto con il sindaco di Cerreto d’Esi, Francesco Morea, quest’ultimo lo accusava di un articolo che il Lippera aveva scritto nel Messaggero e nel quale si era identificato, di conseguenza il Lippera fece scrivere un manifesto e lo affisse nel paese.
La sua passione fu anche quella del giornalista e divenne corrispondente di molti giornali nazionali: La Gazzetta di Torino, La Questione sociale di Firenze e la Gazzetta operaia di Forlì Iniziando un percorso di nascita culturale e sociale nel territorio, come primo gesto dopo la sua elezione fece pubblicare per la prima volta gli Statuti Comunali del 1537, che erano stati rinvenuti nell’archivio storico, la pubblicazione fu curata da Carisio Ciavarini (storico di Ancona e suocero dello stesso Lippera) nella prefazione scrisse: Vivendo a Cerreto d’Esi, cominciò a pensare alla costruzione di una scuola elementare, in quanto i bambini che studiavano erano pochissimi, la maggior parte venivano impiegati nel lavoro agricolo pochi erano quelli che potevano permettersi un’istruzione, il Lippera credeva nel cambiamento culturale e nell’istruzione scolastica. Nei primi del novecentonel paese, vi era una scuola elementare che aveva circa 40-60 bambini per classe e lui desiderò fare delle classi più piccole in modo che i bambini potessero apprendere meglio e portò il corso di studi fino alla quinta elementare, anche se non obbligatoria, istituì le classi a tempo pieno e questo fu un notevole cambiamento e innovazione per l’Italia centrale. Nel periodo della sua carriera politica e medica, egli scrisse anche dei testi di notevole interesse locale e regionale:Criteri generali curativi nelle cardiopatie (Memoria originale dedicata ad Augusto Murri,), Bozzetti sociali, Le società operaie di Mutuo Soccorso, Phlegmasia alba dolens (Osservazioni cliniche e terapeutiche), nel 1911 pubblicò “Rescritto di Papa Benedetto XIII, circa l’istituzione della fiera del 5, 6 e 7 agosto in Cerreto d’Esi. Due anni dopo scrisse “La condotta sanitaria residenziale nella regione marchigiana”.
Negli anni successivi il Lippera non fu più confermato come sindaco entrò a far parte dell’opposizione politica e iniziò, purtroppo il periodo più negativo della sua vita che lo portò alla morte, fu arrestato il 28 marzo del 1918, insieme ad altri 9 cittadini cerretesi, accusati, il 20 marzo del 1917, di tenere delle riunioni a casa del sig. De Luca Marcello, facendo intervenire i militari in licenza, opera di sabotaggio della guerra e del disfattismo, incitando i prigionieri a disertare . Successivamente il 4 febbraio del 1918 a Cerreto d’Esi scoppiò una sommossa popolare dove si impediva, anche con la violenza, così riporta la sentenza, le operazioni di requisizione del grano da parte delle autorità militari. Furono coinvolte circa 150 persone tra donne e ragazzi che avevano improvvisato una dimostrazione per impedire la partenza del camion militare con il grano requisito ed erano stati lanciati alcuni sassi contro la casa del Sindaco, il Sig. Morea. Due testimoni, che poi saranno definiti non attendibili, fecero il nome di Tommaso Lippera, capo del locale partito di minoranza. Il rapporto aggiunge che il Lippera aveva detto ad alcune donne del paese che la farina, ancora non arrivata a Cerreto, sarebbe stata di pessima qualità e si era accaparrata la stima della popolazione col fare ottenere licenze ai soldati. La sentenza riporta che nei mesi di settembre e ottobre 1917, in relazione al disastro di Caporetto, il Lippera incitava contro la guerra, esortando la popolazione a non seminare nei campi, a non sottoscrivere al prestito nazionale. Al termine del processo dopo aver analizzato tutti i fatti venne emesse tale sentenza: “Lippera e compagni sono state vittime di odii, rancori e piccinerie locali” Una sentenza che riconobbe il Lippera estraneo ai fatti insieme ai suoi nove compagni. Purtroppo in carcere si ammalò, si sperò, che dopo aver avuto la libertà si potesse riprendere dall’umiliazione. Nonostante le cure più assidue il 21 gennaio 1919 si spegneva lasciando 7 figli nella maggior parte in tenera età.
...E MENO CONOSCIUTI
Appigliaterra Di Guarniero Di Atto (SEC.XIII)
Degli Attoni longobardi. Signore feudale di Cerreto, sottomise sè ed isuoi al comune di Fabriano (1211).
Atto Di Alberico (SEC.XII)
Signore feudale di Cerreto e Albacina, 1199 sottomise sè e i suoi uomini al comune di Fabriano.
Caldori Nicola (SEC.XVIII)
Pievano di Cerreto D'esi dal 1706 al 1732, costrui a sue spese la torre campanaria della chiesa parrocchiale (1711).
Carlo Maria Da Cerreto (1682-1770)
Minore Osservante; visse e morì nel convento di Montecassiano.
Carloni Carlo (Cerreto, 1824 - Bologna, 1871)
Cospirante nei moti del risorgimento, esule in Piemonte, volontario nelle guerre d'indipendenza. Morì funzionario dello Stato civile nel comune di Bologna.
Carloni Francesco Fortunato (1755-1829)
Di Cerreto fu primo Magistrato del Castello nel periodo napoleonico e uno dei capi del movimento contrario alla dipendenza di Cerreto Da Fabriano.
Chiavelli Gentilone (SEC.XIII)
Del ramo di toso, uno degli elementi più attivi del partito ghibellino agli ordini dello zio Alberghetto I, ucciso dai Guelfi (Villanuccio di Attone) ucciso a Cerreto in una rissa (1288).
Ciabacchini Sebastiano (SEC.XIX)
Di Cerreto D'Esi; medico.
Ciarabalà Bernardino (+ 1938)
Di Cerreto D'Esi. Dottore in lettere, insegnante del liceo Varano di Camerino, poi di vari istituti religiosi (erusalemme , Domodossola.....), finì religioso nel collegio dei Rosminiani di Domodossola. Scrisse poesie sparse e articoli storici in periodici e in numeri unici.
Cristalli Ilario (SEC. XIX)
Di Cerreto D'Esi. Minore osservante, nel periodo napoleonico fu custode dell'eremita di Valdisasso. Dopo la restaurazione fu prima vicario, poi guardinao dello stesso convento.
Cristofanelli Ranieri (1802-1858)
Pievano a Cerreto D'Esi dal 1826 al 1833, dottore in utroque. Contribuì con un legato testamento di un monte frumentario a Cerreto.
De Luca Carlo (Cerreto D'Esi,1888 - Montefiascone, 1958)
Dottore in giurisprudenza, avvocato, uomo politico di grande attività.
De Vecchi Giovan Vecchio Iuniore (1643-1706)
Arciprete parroco di cerreto per 37 anni, ampliò e adornò la chiesa parrocchiale. Eepigrafe della chiesa di Cerreto.
Fanti Domenico (SEC.XVII)
Di Cerreto. Scrisse appunti storici sul castello, citati negli Annali del De Vecchi.
Gregorio Di Giorgio (SEC.XVI)
Cerretese il 13 agosto 1507 istituì un beneficio nella chiesa dell'Annunziata.
Grillini Agostino (SEC.XVIII)
Sacerdote cerretese.
Laurenzi Sebastiano (1688-1773)
Nobile fabrianese, pievano del castello di Cerreto, restaurò e decorò la chiesa parrocchiale e resse la pieve per 40 anni con operosità.
Lori Vincenzo (SEC.XVI)
Nato a Cerreto D'esi, dimorò per qualche tempo come mercante a Costantinopoli. Fu poeta lirico e storico.
Mari Angelo Mario (SEC. XVIII)
Di Cerreto D'Esi. fondò nel castello un canonicato di giuspratronato cui assegnò suoi beni (1790).
Mattioli Francesco Sante (SEC.XVIII - XIX)
Esercitò attiva azione per staccare il castello di Cerreto con quello di Albacina.
Mirasole Nicola (+1861)
Di Cerreto d'Esi. Umile bracciante agricolo, fondò nel castello un ospedale per i poveri. L'ospedale fu aperto col nome di lui nel 1881 e durò 45 anni.
Morea Francesco (SEC.XIX)
Di Cerreto D'Esi. Sindaco del comune.
Pietro D' Ortensio (+1383)
Di Cerreto D'Esi. Uomo d'arme, aiutò Gualtiero fratello di Guido Chiavelli a liberare Cerreto dalla Signoria del fratello e ad unirla con Rodolfo Varano signore di Camerino (1380). Fu ucciso in un agguato presso il ponte di Someglia mentre tornava da Nebbiano.
Refi Vincenzo (Sebastiano)( Cerreto,1813 - Pisa,1853)
Di Cerreto D'Esi. Agostiniano, maestro di sacra teologia,sacro oratore a Bologna(1848).
Starnotti Tebaldo (SEC.XVI)
Di Cerreto D'Esi. Uomo d'arme, guardia alla difesa di Castel Sant' Angelo (1527), poi capitano nella guerra di Perugia durante il pontificato di Paolo III.
Sugia Francesco (SEC.XIX)
Di Cerreto D'Esi, minore osservante; quando era pastorello sentì sul'alto di un monte S.Gaspare del Bufalo che predicava nella piazza di Cerreto Su le anime del purgatorio. Il miracolo fu registrato nel processo di canonizzazzione.
Sugia Ilario (Domenico) (1845-1931)
Di Cerreto D'Esi.Minore Osservante, guardiano del convento di Matelica, maestro dei novizi in Dalmazia. Ebbe qualche molestia per alienazione abusiva di oggetti d'arte.
Villaniccio Di Ugone (SEC. XIII)
Uno degli elementi più facinorosi ed attivi delpartito guelfo contro i Chiavelli, uccisore di Gentilone Chiavelli A Cerreto (1288).
Vitali Luigi (SEC.XVIII)
Di Cerreto, chirurgo ostetrico.
Vitali Raffaele (1815-1896)
Di Cerreto; tenore, allievo della Concordia esordì in Ancona nel 1839 e cantò in molti teatri italiani e all'estero.
VI INVITIAMO A VISITARE ANCHE LA PAGINA DI PRESENTAZIONE DI CERRETO D'ESI
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