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L'Eremo dell'Acquarella, si trova al confine con il Comune di Fabriano, ma è situato nel Comune di Cerreto d’Esi, ed è costituito da una Chiesetta, con due locali attigui e una torre a due piani. La Chiesa, è dedicata alla SS. Vergine Maria e fu costruita nell'anno 1441 per interessamento e dietro richiesta di fra' Frandeno eremita, essendo stati stipulati gli atti notarili dal notaio Paolino di Bartolomeo. Appartenendo a S. Giovanni in Laterano, si può affermare con esattezza la data della sua costruzione perché riportata dal libro detto «Della Catena» nel quale sono elencate le Chiese fondate nel suolo Lateranense. Esiste tuttora, sopra la porta d'ingresso, lo stemma indicante l'appartenenza del tempio alla basilica lateranense. Nel 1349, infatti, era abitato da Eremiti ed il Sassi lo conferma asserendo che nel secolo XIV fu romitaggio Benedettino. Poiché l'Ambrosini dice anche che allora, nel 1880, erano ancora visibili «fondamenti murati nella parte del Sud, segni di un fabbricato demolito o caduto per longevità di tempo», si può dedurre che il «vecchio» eremo fosse quello di cui si vedevano i resti. Pertanto l'Eremo che si vede attualmente è dell'anno 1441. La torre potrebbe appartenere a un epoca precedente, cioè al periodo feudale, quando baluardi di difesa erano su quasi tutte le alture circostanti ad Albacina.
Nel 1526, Padre Paolo Barbieri da Chioggia, primo cappuccino veneto, incontra Matteo da Bascio e aderisce alla nuova Riforma Cappuccina. Nel 1528 Papa Clemente VII con la bolla “Religionis zelus” approva l’Ordine dei Cappuccini e nell’anno successivo, il 1529, fu celebrato all'Acquarella il Primo Capitolo Generale dei Cappuccini. Successivamente, nel 1535, Giovanni da Fano, porta la riforma cappuccina in Veneto e, con l’appoggio del Vescovo Gian Matteo Giberti, fonda il primo convento a Verona (in Santa Maria Vecchia nel 1536). Dopo l'abbandono dell'eremo da parte degli stessi (anno 1585) vi dimorò soltanto qualche eremita. Uno, a quanto dice il Turchi nel suo «Camerinum Sacrum», verso la metà del secolo XVIII e un altro, Fra' Benedetto Fratebianchi, nel 1831. Seguendo cronologicamente, come abbiamo fatto finora, le vicende dell'eremo, apprendiamo che lo stesso fu restaurato nel 1845 per incarico di Mons. Giuseppe Arpi. Le stazioni della Via Crucis, furono collocate nella Chiesa il 3 Maggio dell'anno 1850. Sopra l'altare si conservava una tela forse di Gian Battista Salvi, che nella notte fra il 19 e il 20 Luglio dell'anno 1856 fu rubata. Il 3 maggio, festa della Santa Croce, ancora oggi gli abitanti della frazione fabrianese di Albacina, vi si recano in pellegrinaggio.
VI INVITIAMO A VISITARE ANCHE LA PAGINA DI PRESENTAZIONE DI CERRETO D'ESI
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