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I maestri lombardi Giovanni di Andrea e Donato di Alessandro furono incaricati, nel 1572, dal Comune della fabbrica della nova Ecclesia. La Chiesa fu ultimata nel 1577, come attesta la data commemorativa posta sull’architrave del portale principale. La chiesa fu sopraelevata e dopo l’invasione napoleonica del 1798-99 ebbero, inizio gli ultimi lavori di restauro e ampliamento e la costruzione del maestoso campanile che portarono alla configurazione attuale. La chiesa di Maria SS. Assunta si connota e spicca proprio per l’unità cronologica e stilistica del suo arredo, tutto di questa età, fra ‘500 e ‘600, all’interno sono visibili i segni del barocco sia sugli altari che sugli stucchi. Di fianco all’altare maggiore è posto un crocifisso ligneo policromo del sec. XV-XVI; dietro la mensa sono collocati un tabernacolo ligneo dorato “M. R. PRIO” datato 1628-1632 ed attribuibile a A. Evangelisti ambito di D. Bonfini e una pala d’altare, raffigurante: l’ “Ultima Cena” di P. Gaia, 1596; gli altari laterali sono adornati dalle seguenti pale la “Regina Sanctorium Omnium” dei fratelli G. B. e F. Ragazzini da Ravenna, 1583; la “Deposizione” di A.Vitali, allievo del Barocci ( sec. XVI-XVII ); la “Circoncisione” di P. Gaia, 1616. Sull’altare della Deposizione è custodita, una pietà lignea, (fine sec. XV). Menzione particolare merita la “croce astile” in argento del sec. XVI con applicate due superbe piccole sculture di recente attribuite a Pietro Vannini (sec.XV). A tanta floridezza artistica contribuì certamente l’anomala posizione civile ed ecclesiastica in cui Monsampolo si venne a trovare. Questa particolare situazione fu molto utile a diversi vescovi di Teramo che utilizzarono il paese come luogo di rifugio in caso di difficoltà con la corte di Napoli, come nel caso di Mons. F. Monti nel 1669, o con il Capitolo di Teramo, come nel caso di Mons. L. Cassiani che dal 1770 al 1785 governò la diocesi da Monsampolo. Dal 1965 la parrocchia è passata alla Diocesi di Ascoli P.
L’Altare di S.Teopista V.M.
Il 14 giugno 1665, Don Giovan Battista Corradi, una delle più importanti figure del seicento marchigiano, vissuto tra Roma e il Piceno, fa traslare nel suo paese natio il corpo reliquia di Santa Teopista dalle Catacombe di Priscilla (Roma) alla Chiesa prepositurale dei SS.Maria e Paolo, oggi denominata di Maria SS. Assunta a Monsampolo, dove ancora oggi è custodita in un urna sotto il primo altare sinistro. Teopista è una di quelle martiri cristiane vissute sotto l’Imperatore Valeriano (III-IV secolo d.C.) che, in piena giovinezza preferisce ad un matrimonio forzato il martirio. A Monsampolo Santa Teopista venne subito eletta compatrona del paese, protettrice dei prodotti della terra dalla grandine e dalle tempeste. Il 5 giugno 1667, è la data dell'approvazione ufficiale del culto da parte del Consiglio Comunale che sentenziò la decisione di onorare S.Teopista . Alla fine del seicento per onorare la reliquia della Santa venne istituita, nel giorno del suo arrivo a Monsampolo, il 14 giugno, una fiera mercato che si è svolta fino al 1946.
La Cripta
La cripta e poi la chiesa soprastante furono costruite, fuori le mura in una zona del paese caratterizzata dalla presenza di fosse granarie, così come attestano i documenti e anche la toponomastica conferma, esi chiamava, fino a una decina di anni fa, “pian delle fosse ”. A seguito di un accurato intervento di restauro ed adeguamento strutturale è stato possibile rendere visibile una porzione dello scavo archeologico delle fosse granaie oltre al recupero della cappella della “Buona Morte” dove è stato rintracciato un affresco riguardante una Pietà, risalente all’inizio del XVII secolo, fatta realizzare dalla Confraternita della Buona Morte. Il recente rinvenimento, nella cripta, di corpi mummificati con ancora indosso abiti risalenti ai secoli XVIII-XIX ha portato alla redazione di un progetto di studi antropologici dei corpi, restauro e valorizzazione degli abiti , tessuti ed oggetti rinvenuti con allestimento, nel suggestivo spazio, del "MUSEO DELLA CRIPTA", la cui apertura è prevista per la primavera del 2013.
VI INVITIAMO A VISITARE ANCHE LA PAGINA DI PRESENTAZIONE DI MONSAMPOLO
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