In località Cona di Puccio, dove già preesisteva una piccola chiesa con l’icona della
Crocifissione (
sec XIV-XV), dove un piccolo nucleo di frati minori si erano stanziati venne iniziata, sul finire del ‘
500, la costruzione della
Chiesa del
SS. Crocifisso e dell’annesso Convento di San Francesco. La fabbrica del Convento fu caratterizzata da molteplici controversie tra i
Frati minori Osservanti dell’ordine di
S. Francesco e il Municipio di Monsampolo del Tronto. I lavori che durano per più di un decennio portano alla realizzazione di un complesso architettonico cosi strutturato: una grande chiesa dedicata al
SS. Crocifisso con attiguo convento costruito su due piani, con annesso chiostro tutto affrescato, esternamente degli orti. Nel corso del tempo il complesso monastico diviene oggetto di cambiamenti d’uso. Nel 1866 in base alla legge di generale soppressione emanata dal Parlamento Italiano i frati sono costretti ad abbandonare il Convento, che viene in seguito destinato a sede della Reale Caserma dei Carabinieri. Dopo la seconda guerra mondiale alcuni interventi soprattutto per l’uso scolastico interessano le strutture del Convento ma è con la distruzione della Chiesa del SS. Crocifisso avvenuta negli anni ’60 che il complesso architettonico subisce sostanziali modifiche. Risulta irrimediabilmente compromessa la parte più significativa della facciata. Negli anni ’80 è stato restaurato l’ex Convento, attualmente sede del
Museo Civico. Il chiostro è caratterizzato da un elegante pozzo in travertino a pianta ottagonale e conserva intatta una cisterna interrata. Il refettorio è l’ambiente più suggestivo del complesso riportato all’originario aspett si sono conservati gli affreschi delle volte, delle pareti e il pavimento originale in cotto. Gli affreschi sono stati eseguiti in periodi diversi. Alla fase più antica (fine sec.
XV) risale la decorazione della volta e la bellissima testa di
“San Francesco in estasi” che emerge dalla più tarda
“Ultima cena” lunetta est, databile tra la fine del ‘
500 e i primi del ‘
600. La lunetta ovest, presumibilmente dello stesso periodo, presenta un
“San Francesco orante” e un
“San Lorenzo”, tra le due figure è stata inserita una scena più tarda raffigurante
“Le stimmate di S. Francesco” riferibile al XVIII secolo. Attraverso l’intervento di recupero è stato possibile rendere visibile il fronte laterale della navata della demolita chiesa del SS. Crocifisso, gli accessi che collegavano la cripta al Convento ed una rampa in discesa alle grotte contenenti un’antica sorgente d’acqua ancora attiva. Con la recente pavimentazione dell’area intorno all’ex Convento è stato inoltre riproposto in pianta lo spazio occupato dalla demolita chiesa del SS. Crocifisso.