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informazioni
Pro Loco
0722 76177
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La Rocca Ubaldinesca di Sassocorvaro, una imponente testuggine di pietre e mattoni, fu edificata attorno al 1475 su disegno dall’architetto militare Francesco di Giorgio Martini; una fortezza voluta da Federico da Montefeltro e subito concessa, assieme al territorio circostante, ad Ottaviano degli Ubaldini della Carda, il cui ricordo è affidato ai numerosi emblemi che ancora oggi sono presenti in vari ambienti del fortilizio. La struttura della fortezza fu ideata dal Martini seguendo una nuova tipologia costruttiva, ben lontana dall’usuale fisionomia castellare medievale, prediligendo delle mura robuste, spesse e curvilinee per permettere all’edificio di resistere all’attacco di una nuova arma, la bombarda. Non ultimata durante la signoria di Ottaviano, la rocca fu terminata dalla famiglia Doria di Genova alla quale i Duchi avevano concesso, a partire dal 1511, la contea di Sassocorvaro; il segno tangibile del passaggio di questa nobile schiatta ligure si avverte principalmente nel susseguirsi di stemmi e acronimi riferibili al primo Conte Doria di Sassocorvaro, Filippino, braccio destro di Andrea Doria.
Con l’estinzione del ramo sassocorvarese dei Doria nel 1626 il territorio di Sassocorvaro passò direttamente allo Stato Pontificio, preludio della completa annessione del Ducato di Urbino che avrà luogo nel 1631. Con il passaggio alla Santa Sede la fortezza fu data in enfiteusi a varie famiglie nobili sia locali che forestiere. Solo nel 1706 l’intera struttura fu concessa ad un sassocorvarese, Giovanni Cristoforo Battelli, Arcivescovo d’Amasia, Bibliotecario privato e Cameriere segreto del pontefice urbinate Clemente XI Albani. A Monsignor Battelli si deve il totale restauro della rocca, restauro ricordato in due lapidi poste sotto la loggia che sovrasta il cortile d’onore; in particolare a Monsignor Battelli si debbono la cappella e la piccola biblioteca che ancora oggi custodisce la scansia lignea settecentesca, aimè spogliata dei volumi appartenuti all’Arcivescovo. Passata dopo l’Unità d’Italia al comune di Sassocorvaro essa fu modificata internamente costruendo, all’interno di un grande salone, il teatro comunale, raffinatissimo ambiente decorato nel 1895 dal pittore sassocorvarese Enrico Mancini (1867-1917) seguendo uno stile di chiara impronta neoclassica, un classicismo tuttavia contaminato da elementi tipicamente liberty.
Attualmente all'interno della Rocca è ubicato il Museo "ARCA dell'ARTE"
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