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Sentinum: l’ubicazione: Il Parco di Sentinum è ritenuto uno dei siti archeologici più rilevanti delle Marche. Situato alle porte della città di Sassoferrato, sul versante sud, è costituito da due aree, rispettivamente in loc. Santa Lucia e Civita, divise dalla strada provinciale che conduce a Fabriano, collegate fra loro da una passerella pedonale che confluisce in un ampio parcheggio. Dell’antica città romana, riconosciuta, appunto, con lo status di Parco Archeologico con legge regionale del 1994, sono visibili le due principali strade, il cardine massimo e il decumano massimo, i resti di un impianto termale pubblico, ruderi delle mura, pavimenti a mosaico, colonne di granito, fondamenta, tracce di pavimenti, fognature, i resti di un tempio tetrastilo di epoca augustea e quelli di altri edifici del centro urbano. All’interno dell’area è situato il complesso di Santa Lucia (XIII Sec.), costruito con materiali provenienti dalla stessa Sentinum, destinato a punto di accoglienza per i visitatori.
Sentinum: la storia In epoca preromana il territorio sentinate corrispondeva a una zona di contatto tra popoli diversi: Umbri ed Etruschi a ovest, Galli a Nord ed est, Piceni ancora a est e verso sud, la cui presenza è documentata dai ritrovamenti archeologici nei siti limitrofi, come gli insediamenti gallici di Civitalba e Montefortino d’Arcevia e quelli piceni di Fabriano e Matelica. Si tratta, quindi, di un territorio centrale, probabilmente interessato da una sovrapposizione di culture, le cui caratteristiche restano tutt’ora da chiarire. La città che noi oggi conosciamo risale all’epoca romana. Non vi sono prove materiali, almeno sino a ora, per stabilire se questo sia il primo insediamento nella zona o se ancor prima dell’epoca romana vi fosse un abitato nella zona interessata dalla città.
Sentinum sorge su di un altopiano di formazione alluvionale, alla confluenza del torrente omonimo con il Marena, a poca distanza dalla via Flaminia e collegata a questa da una viabilità di raccordo, che passando per la vicina città di Suasa giungeva a Sena Gallica. Circa lo statuto di Sentinum abbiamo informazioni soprattutto dalle numerose epigrafi rinvenute: la città era un municipio, ascritto alla tribù Lamonia e fu compresa nella VI regione augustea, Umbria. Le vicende storiche che gli autori antichi ci tramandano si incentrano su due principali eventi bellici. Nell’agro sentinate si svolse nel 295 a. C. la cosiddetta “Battaglia delle Nazioni”, durante la quale i romani sconfissero la coalizione formata da Galli, Sanniti, Etruschi e Umbri.
Il secondo evento storico è di molto successivo. Durante il Bellum Perusinum, nel 41 - 40 a. C., Ottaviano fece distruggere Sentinum perché la città parteggiava per Antonio. Tracce di incendio riferibili alla seconda metà del I secolo a.C., rinvenute negli scavi del 1974, sembrerebbero confermare l’avvenuta distruzione e la successiva ricostruzione della città in epoca augustea.
Sentinum: la scoperta e i vecchi scavi Primo a interessarsi alle antichità locali e a riscoprire il sito fu Ciriaco d’Ancona (1391 - 1452), il quale trascrisse alcune epigrafi. Scoperte e recuperi di materiali a seguito di indagini occasionali si susseguirono fino alla fine dell’Ottocento. Tra questi ritrovamenti il più eclatante è quello del mosaico con personificazione di Aiòn, il tempo “assoluto” concettualmente contrapposto a Chronos, il tempo della vita umana, tema figurativo abbastanza raro e particolare. Dopo alterne vicende, questo mosaico venne staccato dalla stanza che decorava e venduto: ora si trova esposto alla Gliptoteca di Monaco di Baviera.
Nel 1890 gli scavi fatti per la costruzione della ferrovia Fabriano - Urbino (oggi linea Fabriano - Pergola) misero in luce una sorta di sezione del centro urbano. Il tracciato ferroviario, infatti, attraversa l’intera città da nord a sud, con andamento quasi perfettamente parallelo alla viabilità interna antica. L’ingegnere Raniero Mengarelli, che all’epoca curò i lavori della ferrovia, con spirito lungimirante e accorto fece realizzare i disegni di tutto quanto rinvenuto. A lui si devono la pianta archeologica della città, con il rilievo del circuito murario, i due cardini e i due decumani scavati all’epoca e le sezioni delle strutture rinvenute lungo il tracciato della ferrovia.
Dagli anni Cinquanta del secolo scorso sono iniziate le indagini di scavo dirette dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche. Sono stati riportati in luce vari edifici: il bastione nord occidentale delle mura, le Terme Urbane nell’area nord orientale dell’abitato e le Terme Extraurbane, poco fuori della porta sud della città antica, nell’odierna località di S. Lucia.
Sentinum: i nuovi scavi Gli scavi sono ripresi nel 2002 con un progetto di ricerca al quale collaborano il Comune di Sassoferrato, la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, entrambi fortemente interessati alla massima valorizzazione del sito archeologico, e le Università degli Studi di Urbino, Genova e, da ultimo, Roma. Tale progetto è finalizzato alla ripresa degli studi su Sentinum, con l’obiettivo di ricostruire il paesaggio storico del territorio e del contesto urbano dell’antica città romana. I primi risultati delle nuove indagini hanno mostrato innanzitutto le ottime potenzialità del sito.
Gli scavi eseguiti lungo la ferrovia, sui lati est e ovest, hanno riportato in luce la sezione di un ampio tratto della città antica, con edifici pubblici e privati tutt’ora in ottimo stato di conservazione sotto la coltre del terreno agricolo. In seguito sono state eseguite su tutta la superficie compresa entro le mura della città delle indagini non invasive, condotte con l’ausilio di strumenti sofisticati (prospezioni magnetometriche). In questo modo è stato possibile rilevare la presenza delle strutture presenti nel sottosuolo e disegnarne l’andamento. È così emersa la trama di gran parte dell’abitato di Sentinum, con strade ed edifici
I dati raccolti nelle otto consecutive campagne di scavo hanno permesso di definire la mappatura quasi completa del contesto urbano della città. In base a questi nuovi dati è stato individuato un settore, nella parte occidentale della città, particolarmente interessante per capire lo sviluppo urbanistico dell’abitato antico. Qui lo scavo è iniziato riportando in luce gli strati relativi alla fase di fine IV - V secolo d.C., relativa all’abbandono, e un grande edificio a portico. Nel 2005 lo scavo si è esteso al settore orientale di Sentinum, in corrispondenza dell’incrocio tra il cardine massimo e il decumano massimo, dove sono stati rinvenuti i resti di una grande fontana circolare.
Tra i reperti riportati alla luce negli ultimi anni, notevole importanza rivestono le due teste marmoree, quella di epoca giulio-claudia, scoperta nel 2004, ora esposta nel Museo civico archeologico della città, che conserva numerose testimonianze storiche di Sentinum, e quella finissima di giovane efebo, rinvenuta nel 2008.
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