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informazioni
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LA STORIA
Il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari è ospitato a Palazzo Montanari, antico edificio situato su uno sperone di roccia circondato dal verde, sulla collina che divide in due il centro urbano della città. Il nucleo dell’attuale edificio ha origine, secondo le poche notizie tramandate dagli storici locali, intorno all’anno mille come fortilizio. Successivamente, nel XIII secolo, fu ampliato ed adibito a monastero per le suore Benedettine con la denominazione di Santa Margherita in Paravento. Gli ampliamenti si susseguirono nei secoli fino a determinare l’attuale configurazione dell’intero complesso.
Don Angelo Montanari, servendosi di una grossa somma di denaro elargitagli da una suora, vi istituì nel 1838 un orfanotrofio femminile. L’edificio si sviluppa su tre livelli che si affacciano su una corte interna porticata, restaurata nel 1980, nella quale è presente un pozzo circolare da cui le monache benedettine attingevano l’acqua proveniente dal colle di San Pietro. Sul fronte di ingresso è localizzata l’antica chiesa (parte della cui struttura originaria è visibile al piano superiore), ad una sola navata, con ingresso indipendente dotato di un pregevole portale in pietra arenaria con iscrizione.
L’idea del progetto e l’inizio della raccolta dei materiali (oggetti, strumenti da lavoro, arredi ecc.) risalgono al 1954 per opera di Padre Stefano Troiani, allorché prese vita l’Istituto Internazionale di Studi Piceni a cui si deve la quasi totalità della raccolta stessa. Il Museo è sorto nel 1979 come progetto di ricognizione, conservazione e promozione della testimonianze delle arti e tradizioni del territorio di Sassoferrato. Nel 1997, in seguito al terremoto, il Museo è stato chiuso ed è stato riaperto nel mese di maggio del 2006, completamente “ridisegnato” su progetto dell’architetto Francesco Palmini.
ILMUSEO
Al Museo, situato in via Montanari, si accede dal centro storico del Castello, partendo da piazza Matteotti, proseguendo lungo viale degli Eroi ed il Parco della Rimembranza: un breve, ma suggestivo itinerario naturalistico. Il Museo, come archivio, raccoglie e conserva le testimonianze di un tempo e di una civiltà, al fine di favorire la ricerca storica della cultura agricola e artigianale della gente e del territorio sassoferratese e oltre. Dunque, una raccolta che permette al visitatore di recuperare la cultura locale attraverso le diverse manifestazioni creative dell’uomo, quali le tradizioni popolari, gli antichi mestieri, gli oggetti del vivere quotidiano di ieri.
Questa raccolta, ispirandosi alle indicazioni della moderna museologia, si costituisce anche come laboratorio e spazio aperto all’incontro, alla partecipazione, ed al dibattito dell’attualità culturale e dei valori della tradizione. Articolato in sei sezioni, il Museo si sviluppa sui piani terra e seminterrato.
Al piano terra si trovano quattro sezioni:
Ciascuna di queste sezioni cerca di “raccontare”, tramite gli attrezzi e gli oggetti più rappresentativi, i modi di lavorare e di vivere in un preciso periodo storico, di una larga parte della popolazione del territorio sentinate.
Al piano seminterrato sono ubicate le due restanti sezioni:
Queste sezioni ricostruiscono, attraverso gli arredi e gli oggetti dell’epoca, l’atmosfera che si respirava sia nella casa contadina, sia nelle botteghe degli artigiani. La ricca raccolta (le 15 sale della sede espositiva ospitano circa 1.500 “pezzi”) è molto interessante dal punto di vista etnografico ed antropologico e riflette i lineamenti ed i tratti antropici e socio-culturali della gente sassoferratese, seppure con aperture agli orizzonti regionali. Al primo piano di Palazzo Montanari sono localizzate le funzioni di servizio, al momento in fase di allestiment uffici, deposito, sala restauro e centro studi.
Sono spazi estremamente importanti che consentono, tra l’altro, di raccogliere gli oggetti provenienti da donazioni o da ricerche mirate, catalogarli e, se necessario, restaurarli ai fini della successiva esposizione. L’attività di laboratorio (catalogazione, restauro, ecc) è rivolta ai giovani, in particolare agli studenti. Il Museo, come si evince anche dai colori che caratterizzano gli allestimenti, è pensato proprio per i giovani ed il colore funge da tramite per colpire il loro immaginario, per creare un ambiente stimolante che possa essere ricordato e costituire fonte di riflessione sulle nostre radici e ponte verso il futuro.
INFO
Orari Apertura:
Gli orari sopra indicati potrebbero subire delle variazioni in base ai periodi dell'anno
Contatti:
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