Ascocarpi
Solitamente globosi o ellissoidali, con costante presenza di cavità basale, tanto da fargli assumere aspetto reniforme in sezione. Dimensioni piuttosto contenute, da 2-4 cm di diametro.
Peridio
Nero talvolta con sfumature azzurrastre, con grosse e dure verruche piramidali, irregolarmente poligonali alla base come l’aestivum, ma generalmente più piccole, fitte e meno sporgenti.
Gleba
Soda, da bianca a bruno-nocciola a completa maturazione. Odore molto forte, variabile, con sgradevole componente di acido fenico sovrapposta a componente agliacea o di cavolo marcio. Gusto tenue ed amarognolo, normalmente non gradevole.
Habitat
Piuttosto diffuso in simbiosi principalmente con carpino, roverella e faggio. L’ambiente più idoneo è il bosco con alta copertura vegetale, con un suolo ricco di humus. Matura da inizio estate alla primavera inoltrata.
Raccolta e Commercializzazione
Dal 1 Ottobre al 31 Gennaio
Ricetta
Il suo odore forte e sgradevole spesso lo penalizza in cucina. Questo caratteristico profumo tende comunque a scomparire dopo la cottura, pertanto va sempre preferibilmente cotto. La ricetta che consigliamo prevede quindi la cottura di tutto il tartufo utilizzato, ma è consigliata anche con l’aestivum, del quale ne può essere lasciata una parte cruda, da grattugiare sul piatto prima di essere servito.
Spaghetti al tartufo nero ordinario
Ingrendienti per 4 persone: 70 g. di tartufo nero ordinario, 400 g. di spaghetti, brodo di carne, 1 dl di olio extravergine di oliva, mezzo filetto di alice sotto-sale, uno spicchio d’aglio, sale.
Procedimento: preparare una salsa facendo sfriggere l’aglio nell’olio di oliva, dopo aver tolto l’aglio distruggere il mezzo filetto di alice nell’olio, aggiungere tutto il tartufo grattugiato, e infine un mestolo di brodo, aggiustando di sale. Far riposare prima di consumarla. Cuocere la pasta al dente e ripassarla per un minuto in una padella dove avrete scaldato la salsa al tartufo preparata precedentemente.