Ascocarpi
Generalmente di forma irregolare, tuberiformi, a volte schiacciati, con incavature, spesso globosi, lisci o tubercolari. Le dimensioni variano da pochi millimetri di diametro fino ad oltre 15 cm, con pesi che possono raggiunger e superare, in casi eccezionali il chilo.
Peridio
Superficie apparentemente liscia, ma finemente granulosa, colore ocraceo-pallido o bianco crema. Sono talora presenti sulla superficie piccole macchie brunastre relative alla crescita su terreni aridi.
Gleba
Compatta, soda ma tenera, facilmente friabile, inizialmente biancastra, poi paglierino chiaro, ocraceo-rosato o nocciola più o meno chiaro, con venature bianche sottili e reticolate tra loro. Odore caratteristico, intenso, complesso, di gas metano con componente di formaggio fermentato. Gusto particolare, squisito, se ben abbinato ed usato in dosi appropriate.
Habitat
Specie diffusa su terreni marnosi con buona quantità di sabbia e argilla. Simbionte di varie specie di latifoglie, quali roverelle, cerri, tigli, salici e pioppi. Matura da Luglio a tutto Dicembre.
Raccolta e Commercializzazione
Dal 1 Ottobre al 31 Dicembre
Ricetta
Il tartufo bianco pregiato, è caratterizzato da un profumo assai intenso e caratteristico, che deve essere valorizzato nei piatti in cui viene abbinato. Il suo sapore molto delicato a volte può essere sopraffatto da piatti troppo elaborati, pertanto va sempre affettato finemente su pietanze già calde, evitando assolutamente la cottura. I piatti più indicati sono quelli che riescono ad esaltare il suo profumo come uova al tegamino, tagliatelle al burro, tortellini in brodo (da provare!), risotti alle verdure, carpacci e/o tagliate di carne.
Tagliatelle al tartufo bianco pregiato
Ingrendienti per 4 persone: 50 g. di tartufo bianco pregiato, 400 g. di tagliatelle fresche, brodo di carne, burro, sale.
Procedimento: Cuocere la pasta nel brodo aggiungendo il burro. Scolare la pasta lasciandola piuttosto umida. Disporre nei piatti di servizio aggiungendo un’abbondante quantità di tartufo affettato a velo.