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informazioni
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LE GROTTE DI FRASASSI E IL LORO TERRITORIO
A 60 km da Ancona, all’interno del Parco Naturale Gola Rossa e di Frasassi, a pochi chilometri da Genga, è custodito uno dei più spettacolari complessi carsici d’Europa. Il valore naturalistico del complesso è dovuto alle particolari modalità della sua formazione ed allo straordinario ecosistema scoperto nelle sue zone più remote. Infatti il lavoro incessante delle correnti dei fiumi Esino e Sentino ha avuto un ruolo secondario nella formazione delle grotte, legata principalmente all’azione delle acque minerali sulfuree risalenti dal basso della terra.
Con uno sviluppo complessivo di oltre 30 km disposti su otto livelli geologici, le Grotte marchigiane rivelano al loro interno un mondo suggestivo popolato da candide stalagmiti e stalattiti, laghetti di smeraldo azzurro e lucenti cortine che intarsiano le volte delle caverne. Il silenzio che domina gli ampi spazi nascosti nella montagna è rotto unicamente da un lento stillare di gocce d’acqua che rende le Grotte di Frasassi un complesso vivo ed in continua evoluzione.
Per questo motivo sono quindi costantemente monitorate dagli studiosi del comitato scientifico del Consorzio Frasassi e studiate da scienziati provenienti da tutto il mondo. All’interno delle Grotte vive un solo vertebrato: il geotritone.
La prima sala, quella più grande e detta la Grande Grotta del Vento, è stata scoperta nel 1971 dal Gruppo Speleologico Marchigiano Club Alpino Italiano di Ancona. L’apertura ufficiale del complesso al pubblico risale invece al 1° settembre 1974. Il percorso turistico, di facile accessibilità, permette la visita attraverso le cinque sale principali, coprendo 1,5 Km dei venti ad oggi esplorati e impiegando circa 75 minuti. Per raggiungere direttamente il cuore del più grande complesso ipogeo d’Europa, è possibile inoltre prenotare una delle due visite speleologiche rossa o blu in base al grado di difficoltà e scoprire in questo modo alcune zone non ancora aperte al pubblico.
La salvaguardia e la valorizzazione delle Grotte e del territorio di interesse turistico entro cui si trovano, dal 1972 sono affidate al Consorzio Frasassi. Costituito tra il Comune di Genga e la Provincia di Ancona, l’obiettivo del Consorzio comprende la promozione delle bellezze sotterranee delle Grotte di Frasassi e di quelle naturali ed artistiche del territorio circostante, ricco di borghi e abbazie ancora da scoprire.
QUALI AD ESEMPIO:
Museo Archeologico e Speleopaleontologico di Genga
La visita a questo piccolo e interessantissimo museo consente di farsi un’idea chiara dell’evoluzione del territorio circostante. Inaugurato nel dicembre del 2005, il Museo è situato all’interno del cenobio dell’Abbazia di S.Vittore delle Chiuse e custodisce preziose tracce dell’età del bronzo e reperti preistorici ritrovati sia lungo la Gola di Frasassi che nella necropoli di Pianello di Genga. Il reperto più famoso è l’enorme fossile di ittiosauro risalente al periodo giurassico, quando la Gola era ancora coperta dal mare. Si tratta dell’esemplare meglio conservato (di circa 4m x 2,50m) degli unici due presenti in Europa. La terza sezione del museo, dedicata alla geologia ed alla speleologia, illustra al visitatore la formazione delle Grotte e della Gola.
Abbazia di San Vittore delle Chiuse
L’Abbazia di San Vittore delle Chiuse è una delle più belle ed importanti abbazie medievali della regione, un esempio di romanico puro a pianta centrale e a croce greca. Situata a 500 metri dall’ingresso delle Grotte nel piccolo borgo di S. Vittore, si trova proprio accanto all’antico ponte che scavalca il fiume Sentino. Secondo alcuni storici fu costruita sui resti di un antico tempio romano nel sec. XI per volere di alcuni feudatari locali e raggiunse il suo massimo splendore nel sec. XII.
Nel 2007, in occasione della celebrazione del Millenario dell’Abbazia (1007-2007), il Comune di Genga e il Consorzio Grotte di Frasassi hanno organizzato una serie di iniziative culturali che, nell'arco dei mesi estivi, affronteranno i temi dell'architettura romanica e del monachesimo tra Marche e Umbria, nonché concerti di musica sacra, mostre documentarie e fotografiche.
Il Tempio del Valadier (1828) ed il Santuario di Santa Maria Infra Saxa
Disposti l’uno accanto all’altro, i due santuari si trovano proprio sulla bocca di una grotta naturale, in una splendida posizione rialzata che regala una vista panoramica su tutta la Gola di Frasassi. Il maestoso vano d’ingresso dell’antro si trova a circa 1,5 km dalle Grotte di Frasassi. Per raggiungerli è necessario percorrere a piedi un tratto lastricato di 700 metri che si affaccia su di un paesaggio di selvaggia bellezza.
L’Eremo di Santa Maria Infra Saxa, suggestivo edificio in pietra ricavato in parte dalla viva roccia, si trova sul limite esterno della grotta.
Già citato in documenti risalenti all’anno Mille, il santuario fu per lungo tempo un monastero femminile benedettino. Proprio al centro della grotta, invece, sorge il Tempio ottagonale del Valadier, commissionato all’omonimo architetto nel 1828 da Papa Leone XII della Genga. L’edificio di stile neoclassico fu interamente costruito in travertino bianco. Sull'altare, realizzato con l’alabastro del luogo, è venerata una statua in marmo bianco di Carrara raffigurante la Vergine con Bambino, attribuita ad Antonio Canova. Ogni anno, il 26 dicembre e nel giorno dell’epifania, questo angolo di paesaggio diventa lo scenario naturale di una delle rappresentazioni di presepe vivente più importanti e suggestivi d’Italia, cui prendono parte oltre 200 figuranti.
Il Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi
Il Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi è il “cuore verde” della Regione Marche. Costituito nel Settembre 1997, con i suoi 9167 ettari è la più grande area protetta regionale e comprende il complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi.
Il viaggio all’interno del Parco permette di scoprire i tesori storico – artistici celati da paesaggi ricchi di fascino ed immersi in una natura integra e popolata da una molteplicità di specie animali.
L’area del Parco è l’habitat ideale per i rapaci, come il gheppio e l’aquila reale (che nidifica proprio sulla cima di fronte all’ingresso delle Grotte). Per questi esemplari unici è stato istituito un apposito centro recupero visitabile dai turisti. I boschi di faggio ed il sottobosco sono il regno di lupi (quindici sono stati regolarmente censiti), volpi, cinghiali, tassi, scoiattoli, ed istrici.
Le limpide acque del Sentino ospitano trote, barbi, anguille, cavedani e rari gamberi.
In occasione del Decennale della fondazione del Parco sono previste una serie di iniziative volte a far conoscere l’area ai visitatori.
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