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informazioni
Foto dott. Giuliano Salvucci
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La Selva di Castelfidardo
La Selva di Castelfidardo, cheper lo più ricopre il versante nord del rilievo collinare detto Colle di Montoro, compreso tra15-20 m di quota delle pendici basali e122 m del tratto più elevato, distacirca 4 Km dal Mare Adriatico e 10 Km dal Monte Conero. Dal punto di vista litologico la sommità del rilievo è costituita da banchi arenacei, la parte media, con leggera curvatura a settentrione che delinea un anfiteatro, è formata da litotipi arenaceo-pelitici, mentre nel fondovalle pianeggiante si rinvengono i depositi alluvionali.
Il clima è caratterizzato da precipitazioni annue comprese tra 300 e 600 mm, concentrate in autunno-inverno, mentre l’estate è decisamente asciutta. La temperatura media annua è di circa 15 °C, con inverni relativamente miti. La Selva è interessata dal bioclima temperato, tuttavia l’esposizione settentrionale, la geologia, la morfologia e la falda freatica superficiale determinano un microclima fresco-umido. La Selva occupa una superficie di circa 36 ettari, mentre agli inizi del XVII secolo era estesa fino alla costa (in alcuni cabrei risultava di 350 ettari), tanto da essere denominata, nella porzione compresa tra i Fiumi Musone e Aspio “Selva tutta in piano”.
La riduzione della superficie boscata è legata al forte uso che per diversi secoli si è fatto del legname (riscaldamento, costruzioni, produzione di carbone, cottura della calce e degli alimenti) e all’incremento, ad uso colturale, dei fertili terreni alluvionali. Fino all’immediato dopoguerra la Selva è stata governata a ceduo matricinato, pratica che si è interrotta solo intorno agli anni ’60. Attualmente la Selva è divisa in9 proprietà, 8 delle quali sono piccole particelle, mentre la più estesa è della Fondazione Ferretti.
Dal punto di vista fisionomico la vegetazione, compatta ed omogenea, si presenta bene stratificata. Lo strato arboreo è costituito dalle caducifoglie roverella, cerro, orniello, carpinella, carpino bianco, farnia e rovere, che si associano a seconda delle condizioni ecologiche (esposizione, pendenza, tipo di substrato, ecc.), in più fitocenosi, di cui la più caratterizzante è il “rubio-carpineto”, fitocenosi affine ai “querco-carpineti” che un tempo ricoprivano la Pianura Padana e dai quali differisce per la presenza di specie mediterranee.
Nella Selva sono presenti anche piccoli impianti di conifere, mentre qua e là orlano il bosco relitto le esotiche naturalizzate robinia, ailanto, marruca e maclura. La biodiversità della Selva e del territorio limitrofo è costituita essenzialmente da specie floristiche (vascolari, briofitiche, licheniche, micologiche), faunistiche e da fitocenosi.
La Flora vascolare del settore di territorio del “Parco Storico della Battaglia di Castelfidardo” è costituita da 708 entità, appartenenti a 92 famiglie e 383 generi, delle quali 51, segnalate precedentemente al 2001, non sono state più rinvenute.
La Flora briologica è contraddistinta da 68 taxa, di cui 8 Epatiche e 60 Muschi, mentre la Flora lichenica è formata da 23 entità.
La Flora micologicaconsta di 98 entità di Macromiceti, alle quali vanno aggiunte altre (in corso di determinazione) riscontrate di recente dai ricercatori della FondazioneFerretti.
La Vegetazione è composta da numerose fitocenosi, tutte mappate su un elaborato topografico, di cui 3 (Roso sempervirentis-Quercetum pubescentis, Lonicero xylostei-Quercetum cerridis e Rubio peregrinae-Carpinetum betuli) sono riconosciute per la Selva Habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE “Habitat”).
A tutt’oggi non esistono pubblicazioni specifiche sulla fauna della Selva e del territorio limitrofo; da alcuni anni sono state avviate osservazioni che hanno permesso di riconoscere: tra gli uccelli,più specie di corvidi (ghiandaia, gazza e cornacchia), strigiformi (predatori notturni), columbidi (colombaccio), coraciformi (gruccione e upupa), passeriformi (capinera, cince, luì, pettirosso e cardellino) e sturnidi (storno); tra i mammiferi, riccio, talpa, moscardino, ghiro, topo selvatico, volpe, tasso, istrice e scoiattolo; tra gli anfibi, rane, rospi (anuri), tritone crestato e comune (urodeli); tra i rettili, biacco, biscia dal collare, saettone e orbettino.
Per la tutela della biodiversità, la Regione Marche ha riconosciuto la Selva come “Area Floristica”(L.R. n. 52 del 1974), mentre con il Progetto Bioitaly (Ministero dell’Ambiente, Direttiva 92/43/CEE “Habitat” eRete Natura 2000), la Selva è stata proposta come Sito di Importanza Comunitaria (pS.I.C.). Il bosco e l’area limitrofa sono poi sottoposti a vincolo paesaggistico (Legge n. 1497/39), al fine di non alterare le caratteristiche del paesaggio rurale legato alla memoria della storica e famosa Battaglia di Castelfidardo, del 18 settembre 1860 per l’Unità d’Italia.
CEA - Centro Educazione Ambientale “Selva di Castelfidardo”
Il C.E.A. Centro di Educazione Ambientale regionale “Selva di Castelfidardo”, riconosciuto con D.P.G.R. n. 126 del 2/7/2001 ai sensi ed effetti della deliberazione amministrativa n. 25 del 19/12/1995 del Consiglio Regionale della Regione Marche, è gestito dalla Sezione Italia Nostra di Castelfidardo ed ha la sede presso la Fondazione Duca Roberto Ferretti di Castelferretto.
Dispone di: aule attrezzate con sistemi informatici e telematici; un laboratorio didattico e biologico di microscopia ottica; un’aula multimediale; locali per videoproiezioni e attrezzature fotografiche digitali, scanner, diorami, biblioteca, videoteca, attrezzature di giardinaggio per i ragazzi, una xiloteca, un erbario con specie essiccate raccolte nella Selva e zone limitrofe, reperti geologici, una collezione di Lepidotteri, una stazione meteorologica.
Possiede poi più strutture all’aperto, di cui un percorso botanico-ecologico ed uno nell’agroecosistema, dotati, entrambi, di pannelli e cartellini didattico-scientifici per il riconoscimento delle specie floristiche e di quelle faunistiche. Sono inoltre annessi al C.E.A. edifici e monumenti, situati attorno alla Selva o nell’abitato di Castelfidardo, in cui si svolgono manifestazioni e attività di carattere storico-culturale, come: il Museo del Risorgimento, il Museo della Fisarmonica, il Museo dei cantanti lirici, un’aula multimediale per conferenze, il Monumento dedicato alla Fisarmonica e al Lavoro, il Monumento Nazionale delle Marche “Ai Vittoriosi di Castelfidardo”, il Sacrario dei Caduti (Ossario). Promuove in sinergia con gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, attività teoriche e pratiche mirate alla conoscenza, salvaguardia e conservazione della Selva di Castelfidardo e all’analisi dei numerosi macro-ecosistemi che si trovano nel territorio limitrofo (costa adriatica, fiume e collina).
Si occupa infine di storia risorgimentale, archeologia, arte e architettura attraverso il contributo di esperti e con la catalogazione di documenti, riviste e foto inerenti i beni storico-culturali della bassa Valle del Fiume Musone.
La Fondazione Ferretti
La Fondazione Duca Roberto Ferretti di Castelferretto ha sede in una tipica casa colonica marchigiana, ristrutturata mantenendone intatta la solida architettura originaria, situata ai margini della Selva di Castelfidardo. La Fondazione viene costituita nel 1999 per volontà del Duca Roberto Ferretti e della Sezione di Italia Nostra di Castelfidardo, con l’ausilio della Provincia di Ancona, del Comune di Castelfidardo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto e il forte supporto di Domenico Vincenzo Binci di Osimo.
Lo scopo principale è quello di tutelare e divulgare il patrimonio naturale e storico-culturale dell’area “Numanatide” (circoscritta dai Comuni di Osimo, Recanati, Porto Recanati, Loreto, Numana, Sirolo, Camerano e Castelfidardo), ovvero del territorio interessato dalla storica Battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860 per l'Unità d'Italia. La Scietà Ferretti Art, la Provincia di Ancona, il Comune di Castelfidardo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto assicurano annualmente il sostentamento finanziario, mentrela Sezione Italia Nostra di Castelfidardo garantisce la gestione e lo svolgimento delle continue e numerose attività scientifiche e culturali.
Nello svolgimento delle suddette funzioni, che si incentrano sulle scienze naturali, sulla storia risorgimentale, sull’archeologia, sull’architettura, sull’etnologia e sulle tradizioni popolari, la Fondazione si pregia della collaborazione fattiva di enti o istituti pubblici e privati, oltre ad associazioni, studiosi, appassionati e volontari.
Dall’anno 2000 le attività di divulgazione e di ricerca, che la Sezione Italia Nostra svolgeva nel territorio fidardense dal 1978, si fondono con quelle della Fondazione che diventa il centro di riferimento per le attività culturali e scientifiche, e luogo di incontri per studiosi, appassionati e scuole di ogni ordine e grado. Per queste finalità ed altri scopinel 2001 la Regione Marche riconosce la Fondazione Duca Roberto Ferretti come Centro di Educazione Ambientale (C.E.A.) “Selva di Castelfidardo”.
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