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Nei pressi di Campodonico, immersa nella splendida cornice dei boschi dell' appennino fabrianese al confine tra Marche ed Umbria, si erge maestosa questa abbazia in origine dedicata a San Benedetto e famosa per i suoi bellissimi affreschi trecenteschi. Fondato nel 1030 dai Conti di Nocera Umbra e Gualdo Tadino, il monastero di S. Biagio in Caprile sorge in una splendida posizione tra il torrente e la pineta.
Zona un tempo fiorente per il pascolo ovino, da cui nasce il particolare toponimo, si colloca ora tra i contesti paesaggistici più suggestivi dell'entroterra marchigiano, ancora oggi in questo luogo ameno è possibile incontrare greggi di capre e ovini, ma anche gruppi di bovini e cavalli sui pascoli d’ altura. Distrutta da un incendio e rimasta priva di monaci, nel 1443 l'abbazia venne incorporata alla Congregazione Silvestrina, che rimase in quel luogo fino al 1810.
Dell'antica struttura restano ora la chiesa ed una parte dell'impianto che costituiva gli edifici monastici sorti intorno al chiostro, oggi completamente recuperato ed adibito ad ostello.
RECUPERO E RESTAURO DELL 'ANTICA ABBAZIA
Per secoli abitata dai monaci benedettini l'abbazia, costruita prevalentemente in pietra calcarea locale, è fortemente caratterizzata al piano terra dalla chiesa, un tempo decorata dal misterioso maestro trecentesco di Campodonico i cui splendidi affreschi staccati da questa sede sono oggi esposti nel Palazzo Ducale di Urbino. La chiesa è costituita da un'unica sala stretta e lunga voltata a botte e costituisce il nucleo originario dell'intero complesso a cui si sono aggiunte nei secoli altre strutture che hanno trasformato il primitivo edificio in una sorta di grande fabbricato rurale.
La sua storia recente è legata a una serie di vicissitudini che hanno portato alla perdita di quasi tutto lo stabile, scongiurata negli anni Ottanta da un primo intervento di consolidamento e, nel 1998 da un secondo consistente progetto, attuato in parte a seguito della legge per il Giubileo del 2000. Tale disposizione ne ha consentito la riapertura al pubblico, in soli diciotto mesi, come struttura turistica per l'accoglienza a basso cost un ostello per la gioventù, ripristinando così la funzionalità storica del monastero, luogo per tradizione destinato all'accoglienza dei pellegrini.
L'attuale costruzione mostra ancora intatta la bella architettura dell'ex chiesa, dalle pietre squadrate e abside semicircolare, e del suo caratteristico portale archiacuto. Gli ambienti dell'Ostello offrono ospitalità in ampie camere (doppie, familiari e multiple) per un totale di 25 posti letto.
I bagni, tutti in comune, sono stati ristrutturati nel 2000.
E' dotato di ascensore e sala conferenze e di una comoda cucina per riscaldare e preparare piatti freddi. La sua fortunata posizione offre al turista la possibilità di effettuare interessanti percorsi ed escursioni, a piedi o in bicicletta, lungo i sentieri che percorrono la pittoresca vallata circostante. In esso si svolgono inoltre belle manifestazioni finalizzate alla conoscenza dei nostri prodotti agricoli biologici locali.
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