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Pochi sanno che a Borgo Pace si conservano le reliquie dell’antico palazzo nel quale è nato il padre del Pontefice Clemente XIV (1769-1774), il medico Lorenzo Ganganelli. Nonostante le gravi perdite dovute alle mine tedesche brillate nell’agosto del 1944, si conservano intatte la cantinetta e alcuni ambienti che si affacciano verso il Metauro. L’edificio di Borgo Pace, oggi abitato dai Mistura, non era una villa suburbana. Faceva parte dell’agglomerato di case che attorno alla chiesa di S. Maria Nuova costituivano il centro del paese. Il Palazzo non fu costruito dai Ganganelli per la loro tranquillità, come qualcuno ha scritto. Si trattava, invece, dell’abitazione di Porzia Franceschi, sposa di Alessandro Ganganelli, nonno del pontefice, il quale nel 1640, potendosi avvantaggiare del patrimonio della moglie, aveva scelto Borgo Pace per la sua nuova famiglia. In quel Palazzo nacquero tutti i suoi figli e gran parte dei parenti del pontefice. Una fotografia scattata negli anni ’20 del Novecento ci mostra gli eredi Berardi-Ganganelli seduti sull’uscio della porta della loro casa di Borgo Pace. L’edificio non appare modesto e nemmeno signorile. Non ci si deve stupire. Alessandro, nonno di Clemente XIV (fra Lorenzo Ganganelli, 1769-1774), era “magister sarcinator”, ovvero trasportatore, porta bagagli, postiglione. Queste le origini, evidentemente non nobili, del pontefice. Tuttavia, i Ganganelli di Borgo Pace e di Sant’Angelo in Vado si fecero strada da soli, ancor prima della promozione cardinalizia, avvenuta nel 1759, e della successiva elezione a pontefice del frate minore conventuale Lorenzo, al secolo Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli (1705-1774). La nobiltà vera e propria fu raggiunta solo con il nipote di Alessandro, Pietro Paolo Ganganelli, cugino del papa, insignito il 3 aprile 1744 del grado di nobile Capitano di Maria Teresa Regina d’Ungheria e di Boemia, dopo aver militato molti anni nell’esercito imperiale.
Fu la madre di Pietro Paolo, la Signora Benedetta Bischi di Palazzo Mucci, a trasferire la sua famiglia a S. Angelo in Vado dove pure fu sepolta nel 1728. Nella vicina cittadina, i Ganganelli abitarono alla “Gavina”, una villa poco fuori le mura. È documentato, tuttavia, che il Capitano Pietro Paolo aveva anche un Palazzo nei pressi del duomo di Sant’Angelo in Vado, al centro della città, sino allo scorso secolo rimasto in proprietà agli eredi. I Borgopacesi poterono rivendicare la patria del Pontefice proprio per la casa nella quale visse Alessandro Ganganelli e nacque Lorenzo, rispettivamente nonno e padre del pontefice. Una conferma giunge dai manoscritti conservati nell’Archivio del Convento dei Santi Apostoli in Roma, e precisamente dagli appunti del padre Francesco Antonio Benoffi, storico dell’Ordine Minore Conventuale, nonché amico personale del Ganganelli. Lo scritto, parte di una più ampia vita del pontefice rimasta in bozza, ripercorre minutamente la questione della patria, mettendo in luce qualche novità significativa: «Il Castello di Borgo Pace è compreso nella Diocesi di Urbania, quale chiesa figliale della collegiata di Mercatello. Da Borgo Pace discende la famiglia Ganganelli, che vi ha casa di antica abitazione, e dove sono nati tutti i discendenti Ganganeelli [...]» [1770 ca.]. Benoffi ricorda che fu Pietro Paolo, cugino di Clemente XIV, ad acquisire il Palazzo di Sant’Angelo in Vado. L’abitazione dei Ganganelli, almeno dal 1640 e fino alla prima metà del Settecento rimase, quindi, unicamente nel vicino villaggio di Borgo Pace. Solo più tardi, in data ancora imprecisabile, il Palazzo Ganganelli di Borgo Pace divenne, come risulta anche dagli scritti dell’erudito Sebastiano Caprini, abitazione “per la villeggiatura” della famiglia del pontefice.
Fonte: Massimo Moretti
CRONACA DI UNA FETSA DI COMMEMORAZIONE – BORGO PACE 1° LUGLIO 2007
Festa grande a Borgo Pace Domenica 1° luglio 2007 in occasione della festa del PAPA Clemente XIV e una partecipazione di fedeli alle cerimonie religiose e civili senza precedenti favorita da una splendida giornata estiva. La giornata di festa è iniziata con l’addobbo floreale del Palazzo Ganganelli e con l’esposizione di drappi alle finestre delle case del paese. Alle 11 c’è stata la messa in onore di papa Ganganelli celebrata da Don Sandro De Angeli e Padre Martial. La liturgia è stata animata dal coro parrocchiale, con canti di particolare sensibilità religiosa. Nel pomeriggio, alle ore 17.00 circa è iniziata la processione per le vie del paese del quadro della "Madonna di Spogna". La statua era portata a spalla da un gruppo di giovani, accompagnata dalla banda musicale di Sant’Angelo in Vado diretta dal maestro Luciano Giambartolomei e da unnumeroso gruppo di fedeli venuti anche dai paesi vicini. La processione per le vie del paese è stata una rievocazione della processione tenutasi a Borgo Pace nell’anno 1769 il 2° luglio in onore dell’elezione di Papa Clemente XIV. Momento significativo durante la processione è stata l’inaugurazione al palazzo "Ganganelli" dell’opera in ceramica durantina dell’artista Biagini Silvio per volere della famiglia Mistura Gilberto.
La cerimonia religiosa si è conclusa con una relazione sulla figura del pontefice Clemente XIV a cura del professor Massimo Moretti, esperto in storia dell’arte e collaboratore al dipartimento di storia dell’arte dell’università La Sapienza di Roma. In seguito alcuni rappresentanti della compagnia teatrale del “Palchettone" di Urbania hanno letto dei componimenti poetici recitati tra il 1769 -70 a Sant’Antangelo In Vado e a Urbania in onore di Clemente XIV. La festa poi si è spostata nel grande ed accogliente Palazzo Ganganelli residenza attuale della famiglia Mistura Gilberto dove è stata inaugurata la mostra in onore del pontefice Clemente XIV allestita e curata dal professor Moretti Massimo in collaborazione con il professor Raimondo Rossi direttore dell’Istituto Culturale e Sociale Arcidiocesano “Corrado Leonardi”, Urbania. Proprio in questa casa la famiglia Ganganelli dimorò negli anni del pontificato di papa Clemente XIV e qui nacque il padre Lorenzo. Apprezzata anche la parte ricreativa della festa che ha coinvolto la maggior parte delle delle persone intervenute compresi alcuni discendenti della famiglia Ganganelli. Tutti si sono divertiti ed hanno apprezzato l’organizzazione e il clima davvero familiare di questa festaalla cui riuscita hanno contribuito la parrocchia, il comune e la pro-locodi Borgo Pace.
A tutti grazie di cuore - Famiglia Mistura Gilberto
CLEMENTE XIV GANGANELLI
La Vita in Breve
Clemente XIV, ovvero Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli, nacque il 31 ottobre 1705 a Santarcangelo di Romagna, nella diocesi di Rimini. Il nonno Alessandro, di professione “sarcinator” (trasportatore), era nato a Sant’Angelo in Vado nel 1613, ma nel 1640 abitava già a Borgo Pace, nella casa della moglie Porzia Franceschi. Nel piccolo centro della Massa Trabaria, il 9 agosto 1647, nacque il padre del futuro pontefice, il medico condotto Lorenzo Ganganelli. Insieme alla moglie Angela Serafina dei Mazza di Montecerignone, famiglia iscritta alla nobiltà pesarese dal 1612, Lorenzo si stabilì nel 1699 a Santarcangelo di Romagna, dove morì nel 1708. Orfano di padre, dal 1710 al 1715 il piccolo Giovanni Vincenzo Antonio visse tra Verucchio, Montecerignone, Montegridolfo. Forse in seguito alla morte del fratello Tommaso, chierico a Recanati, Giovanni Vincenzo Antonio entrò nel collegio dei Gesuiti di Rimini, ma nel 1720 si trasferì ad Urbino per frequentare le scuole pie dei padri Scolopi. Nella ex capitale del ducato, il giovane ebbe come riferimento lo zio Giovanni Vincenzo, Maestro di Teologia dei frati Minori Conventuali di Urbino, caduto in grave disgrazia, qualche anno dopo, per aver ucciso due suoi confratelli. Secondo una credibile testimonianza del tempo, quando il diciassettenne Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli comunicò il desiderio di farsi religioso, la madre Angela Serafina Mazza, per verificare la vocazione del figlio, lo condusse a Città di Castello dalla suora cappuccina, poi riconosciuta santa, Veronica Giuliani di Mercatello. Invece di distogliere il giovane dai suoi propositi, Veronica avrebbe incoraggiato la scelta del giovane pronunciandosi con un’esortazione profetica: “Or vialasciatelo fare religioso, che così avrà le maggiori dignità ed onori che possono aversi nella Chiesa di Dio”. Suor Veronica indirizzò Giovanni Vincenzo e la madre ad un convento francescano di Città di Castello, da dove i Ganganelli avrebbero raggiunto Mercatello sul Metauro per incontrare il provinciale dei Minori Conventuali delle Marche il P. Maestro Andrea Guerri.
Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli, figlio del medico Lorenzo, poteva essere l’erede diretto dei beni che la famiglia aveva a Borgo Pace. Facendosi frate Giovanni Vincenzo Antonio lasciava unico erede in linea maschile il cugino Pietro Paolo Ganganelli, figlio di Giangiacomo e Benedetta Bischi di Palazzo Mucci. Fu Pietro Paolo Ganganelli di Borgo Pace a far compiere alla famiglia il salto di qualità. Concentrati in lui tutti i beni, in gran parte frutto dell’eredità dei Franceschi di Borgo Pace, Pietro Paolo nel 1711 aveva potuto sposare la nobile Agata Zangoli di S. Agata Feltria. Nel 1720, il matrimonio di Pietro Paolo procurò ai Ganganelli una “pingue eredità”. È a questo punto che Giovanni Vincenzo Antonio entrò nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali lasciando campo libero al cugino. L’avanzamento della famiglia si concretizzò nel 1744 quando, Pietro Paolo, dopo aver militato in Germania, ottenne il titolo nobiliare di nomina imperiale. Solo dopo l’acquisizione del titolo venne probabilmente acquistato un Palazzo al centro di Sant’Angelo in Vado e la villa detta “La Gavina”, edifici degni del nuovo status raggiunto. La fortuna dei Ganganelli si deve, quindi, anche alla rinuncia alla vita secolare del figlio maschio del medico Lorenzo, la cui carriera religiosa, culminata nel pontificato, nessuno al tempo poteva sperare. Entrato nel noviziato del Convento d’Urbino il 7 aprile 1723, Giovanni Vincenzo vestì l’abito nella chiesa di S. Francesco a Mondaino il 16 maggio dello stesso anno, assumendo in ricordo del padre il nome di "fra Lorenzo". Il giovane Ganganelli proseguì gli studi a Pesaro, Recanati, Fano e – celebrata la sua prima messa in Pesaro (4 ottobre 1728) – si trasferì definitivamente a Roma, vincitore di un concorso che lo ammetteva al prestigioso collegio di S. Bonaventura, diretto dal Beato Antonio Lucci. Raggiunta la laurea nel maggio 1731 e il grado di Maestro in Sacra Teologia, fra Lorenzo insegnò ad Ascoli, Bologna, Milano, e ancora a Bologna, dove nel 1739 fu nominato reggente.
Nel 1740, a soli trentacinque anni, Ganganelli ottenne la reggenza del collegio di S. Bonaventura in Roma. Nel 1745 fu nominato coadiutore e poi consultore del Sant’Uffizio. Sostenuto dalla stima di Benedetto XIV Lambertini, Ganganelli fondò a Roma il Collegio di Sant’Antonio presso la chiesa di S. Efreim, per la formazione dei missionari dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Per offrireai giovani un modello di carisma missionario, promosse la causa e difese gli scritti del Beato Odorico da Udine, Minore conventuale evangelizzatore in Oriente. Il 24 settembre 1759 fra Lorenzo venne promosso alla porpora cardinalizia con il titolo di S. Lorenzo in Panisperna, poi cambiato con quello della Basilica dei Santi XII Apostoli. Il 19 maggio 1769 fu eletto papa con il nome di Clemente XIV. Il suo pontificato fu volto al recupero dei rapporti diplomatici con le monarchie europee. A tal fine, in seguito ad una lunga e sofferta trattativa – e dopo aver invano tentato una riforma dell’ordine ignaziano – Clemente XIV con un breve del 21 luglio 1773 sopprime la Compagnia di Gesù. Tra i fasti del suo pontificato si ricordano la restituzione allo Stato pontificio delle città di Avignone, Benevento e Pontecorvo, l’attenta opera di recupero delle antichità di Roma soggette a continue spoliazioni, la fondazione del Museo clementino in Vaticano, la ricostruzione dei centri di S. Lorenzo Nuovo e Servigliano (antica Castel Clementino) portata a termine sotto il pontificato del successore Pio VI Braschi. In seguito all’estinzione canonica della Compagnia di Gesù, il papa venne elogiato come pacificatore, ma anche diffamato e giudicato da molti un pontefice incapace e simoniaco. Un fosco clima di tensioni e minacce caratterizzò l’ultimo anno di vita di Clemente XIV. Dopo alcuni mesi di malattia papa Ganganelli si spense il 22 settembre 1774, mentre in tutta Roma si diffondeva e si aggravava il sospetto di un sinistro avvelenamento.
VI INVITIAMO A VISITARE ANCHE LA PAGINA DI PRESENTAZIONE DI BORGO PACE
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