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informazioni
Uff. Turismo 0722 800138
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MUSEO DEL CARBONAIO
Una tradizione che non è andata in fumo
Orniello, cerro e carpino, questi sono gli alberi che danno il legno per le carbonaie di Borgo Pace. Meticolosamente tagliati a misura, gli spezzoni vengono ammucchiati e lasciati a seccare per un anno. Poi a maggio, giugno, arriva il lavoro di sempre. La preparazione della carbonaia inizia con la costruzione del “castello” che sarà il cuore della catasta. Tutto intorno saranno disposti i legni senza lasciare troppi vuoti, ricoperti alla fine dalla “camicia”, uno strato di paglia e poi terra. Finita la costruzione, arrampicati sulla sommità, si riempie il “castello” di brace, con rimbocchi successivi finchè questo non sia colmo. Inizia la lenta “cottura” pazientemente ed abilmente controllata dal carbonaio. Con una seriedi forii sui fianchi della catasta, si determina la discesa della carbonificazione ed il suo completamento. Il lavoro dura una settimana e si raccoglieranno circa 25 q. di carbone di legna. Il Museo del Carbonaio, ospitato nelle stanze dell’Aula Verde, documenta tramite utensili, pannelli fotografici, documenti audio e video la storia, vita e lavoro dei carbonai. Il Museo è stato realizzato nell’ambito dell’iniziativa “Musei Partecipati” grazie al finanziamento della Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro, del Comune di Borgo Pace e della Provincia di Pesaro e Urbino.
Immagini fotografiche e testimonianze raccolte da: “I carbonai, un mestiere in bianco e nero” Pazzini, Verucchio, 1990.
LE CARBONAIE
Quanto è antica la tradizione delle carbonaie?
Le ricerche storiche e letterarie di chi si è appassionato a questo argomento ci ricordano come resti di carbone di legna siano tra i reperti preistorici legati alla lavorazione dei metalli. Altra annotazione sorprendente ce la tramanda 2000 anni fa Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C.) nella Naturalis Historia, dove, dando per scontata l’esistenza della pratica della carbonificazione, ci indica il tipo di legname per i carboni “forti” e per quelli “dolci”. Solo in epoca rinascimentale avremo descrizioni delle tecnologie e dei metodi di lavorazione, a dire quanto la pratica della “carbonella” sia stata profondamente radicata nelle abitudini lavorative presenti negli insediamenti montani, rappresentando normale consuetudine di vita generalizzata e diffusa. Il saper fare concernente le procedure e i segreti, dal taglio del legname alla “cotta”, era evidentemente patrimonio di tutti, acquisito e garantito dal passaggio generazionale, se, come sembra, è sempre stato considerato banale e inutile soffermarsi sulla sua descrizione e diffusione letteraria. La praduzione di carbone di legna è sempre stata presente, a vario titolo, nelle pratiche delle società rurali appenniniche, voce di bilancio importante nei secoli trascorsi quando ricoprivano il ruolo di indispensabile fonte energetica, fino a diventare ai giorni nostri, prodotto di nicchia relativo agli usi domestici salutari ma evidentemente sufficienti a mantenere in vita questa pratica antica quanto l’uomo. A Borgo Pace le carbonaie sono la normallità. La vallata di Parchiule è il luogo dove “proliferano” e la vita dei suoi abitanti e residenti è scandita dai tempi delle raccolte, delle cataste, dei fumi azzurrognoli ed acri. Il mese di giugno inizia la preparazione delle “cotte”, secondo varie tipologie e abitudini. Una buona occasione per fare turismo di qualità, a contatto con le tradizioni della nostra gente.
INFO
VI INVITIAMO A VISITARE ANCHE LA PAGINA DI PRESENTAZIONE DEL COMUNE DI BORGO PACE
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Le Carbonaie
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