AvventuraMarche.it

Oops!

It looks like you don't have flash player 6 installed. Click here to go to Macromedia download page.

Welcome to Marche

Grottazzolina e i suoi personaggi storici illustri

Oops!

It looks like you don't have flash player 6 installed. Click here to go to Macromedia download page.

 



 

LUDOVICO GRAZIANI

Tenore (1820 – 1885)  

Nasce all'ospedale di Fermo il 14 novembre 1820 da Luigi e Vittoria Belli di Grottazzolina. Studia da tenore sotto la guida del Maestro Cellini e debutta nella primavera del 1845 al Teatro Corso di Bologna. Nello stesso anno passa al Valle di Roma, dove rimane fino al 1850, quando è scritturato alla Pergola di Firenze per I masnadieri di Verdi e per la Beatrice di Tenda del Bellini. In seguito, canta al Carlo Felice di Genova e al Theatre Italien di Parigi. La stagione 1851-1852 lo vede alla Fenice di Venezia nella Semiramide e nel Rigoletto, una delle sue opere preferite. Nel 1855 esordisce alla Scala dove è interprete nella Gio­vanna di Guzman, di nuovo nel Rigoletto e nell'Assedio di Leida di Putrella. La sua trentennale carriera lo connota come tenore tipicamente verdiano, dotato di voce non voluminosa ma estesa, vibrante e nitida nel registro acu­to, ciò lo porta ad eccellere in alcune parti drammatiche. Muore a Grottazzolina il 15 maggio 1885.  

 

 

 

FRANCESCO GRAZIANI 

Baritono (1828 – 1901)

Fratello di Ludovico, inizia i suoi studi nel Seminario della città ma ben presto depone l'abito talare per dedicarsi alla musica. Studia da baritono alla scuola del maestro Cellini, dove affina il suo grande talento naturale. Esor­disce ad Ascoli Piceno nel 1852 e rapidamente arriva a cantare alla Pergola di Firenze, allora rinomatissima e poi al Theatre Italien di Parigi. Dalla capitale francese decolla la carriera internazionale di Graziani che diviene celebre al Covent Garden di Londra, al Teatro Imperiale di Pietroburgo e al Reale di Madrid. Considerato uno dei maggiori baritoni del suo tempo, è amico intimo di Verdi che scri­ve per lui la parte di Don Rodrigo nel Don Carlos e quella di Carlo Vargas nella Forza del destino. Oltre che artista, è patriota e democratico impegnato, come dimostrano la sua iscrizione alla Giovane Italia e gli ingenti contri­buti economici versati alla causa dell'indipendenza. Si cimenta anche nella politica ricoprendo le cariche di Sindaco di Grottazzolina e Consigliere provinciale fino a tentare, senza successo, l'ingresso in Parlamento. Muore il 30 giugno 1901.

 

 

 

MONS. PELLEGRINO TOFONI 

Vescovo (1820 – 1883)

Nato a Grottazzolina nel 1820. Educato già in famiglia secondo la fede cristiana, Pellegrino Tofoni entrò ben presto nel seminario di Fermo, dove si segnalò per studio e attività di preghiera. Ordinato sacerdote dal Card. De Angelis, Vescovo di Fermo, ne divenne segretario, se­guendo e assistendo il porporato nelle incombenze della sua missione pastorale, ma anche nelle disavventure. Già nel 1849, al tempo della Repubblica romana, seguì il De Angelis ad Ancona, che vi fu imprigionato per qualche mese. Nel 1860 lo seguì nell'esilio a Torino, per 5 anni. Qui ebbe a conoscere San Giovanni Bosco, col quale intrattenne poi cordiale corrispondenza. Dopo la morte del suo Cardinale (1877), fu rettore del seminario di Fermo, finché, nel 1880, fu promosso Vescovo di Assisi da Papa Leone XIII. Qui moriva nel 1883.          

 

 

 

 

OSVALDO LICINI

Pittore (1894 – 1958)

II celebre pittore Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado 1894-1958), protagonista del movimento dell'arte "astratta" italiana, fu un "grottese d'adozione", per la assiduità con cui frequentava a Grottazzolina la famiglia Catalini presso la cui casa, in piazza San Giovanni, era calorosamente accolto in occasione delle festività natalizie e pasquali, nonché nei giorni della "festa di maggio". Numerose lettere ai fratelli Felice ed Ermenegildo Cata­lini stanno a testimoniare uno straordinario e duraturo rapporto di amicizia, ma anche di scambio culturale; spe­cie con Ermenegildo (detto "Checco"), professore di let­tere e avvocato, che fornisce all'artista cataloghi, riviste, garantendo al "grande isolato" di Monte Vidon Corrado un necessario alimento bibliografico. Usando la ferrovia "Adriatico-Appennino", che risaliva la valle del Tenna fino ad Amandola, Osvaldo e "Chec­co", con altri amici colti, come Gino Nibbi ed Acruto Vitali di Porto San Giorgio, facevano gite al mare o all'Ambro, a Montefalcone, sui Monti Sibillini. Spesso la stazione di Grottazzolina, nella media valle del Tenna, era il punto di ritrovo del gruppo.

 

 

 

PADRE GUIDO ANACLETO PIERGALLINA

Storico (1904 – 1975)

Guido Anacleto Piergallina nasce a Ponzano di Fermo l'8 dicembre 1904. All'età di 12 anni, già entrato in semina­rio a Fermo, perde il padre. Fra notevoli difficoltà, riesce a proseguire gli studi e matura gradualmente la vocazione missionaria. Il 27 settembre 1923 entra nel Pontificio Isti­tuto Missioni Estere; compie gli studi di teologia a Monza e Milano. Il 6 luglio 1930 è ordinato sacerdote. Non po­tendo partire missionario per la salute precaria, dopo un periodo di cure, nel 1939 Padre Guido si stabilisce a Grottazzolina. Ispettore onorario della Soprintendenza alle antichità, conduce importanti scavi a Grottazzolina, portando alla luce nel 1949 reperti di una necropoli picena. Archivista diocesano a Fermo dal 1951, Padre Guido se­gnala al prof. Jaffè dell'Università di Cambridge, il docu­mento probante l'autenticità rubensiana della "Natività" conservata in Pinacoteca (ottobre 1953). Le numerose ri­cerche storiche del Piergallina solo in minima parte risulta­no pubblicate: fra queste, S. Ugo e la Chiesa priorale di Montegranaro; Fra' Masseo da San Severino; L'inebriante passione (vita di Padre Giambatti­sta Ciccolungo); Marietta Gioia e il suo diario. Un posto a parte merita il lavoro ponderoso Storia di Grottazzolina, portato a termine già nel 1963 e, per una serie di vicissitu­dini contrarie, pubblicato postumo nel 1989. Padre Guido muore il 18 mag­gio 1975.

 

 

 

VITTORIO MARZIALI 

Musicista (1884 – 1975)

Vittorio Marziali nasce a Grottazzolina nel 1884. Incline alla musica fin da bambino, frequenta la scuola della locale banda cittadina ed in seguito le lezioni private presso alcuni dei più rinomati maestri del fermano. Nella banda di Grottazzolina suona il quartino piccolo in mi bemolle durante il periodo del maestro Amici, il primo mae­stro della banda, costituitasi, lo ricordiamo, nel 1883. Partito militare, entra a far parte della banda di Cerignola che gli consentirà di continuare gli studi e di conoscere le grandi opere degli autori classici. Una volta congedato vince il concorso presso la banda municipale di Milano ove si trasferisce nel 1914 subito dopo essere convolato a nozze. Ha il privile­gio di suonare con la banda interna del teatro "alla Scala" di Milano durante il periodo del maestro Arturo Toscanini. Di Toscanini ebbe il modo di confidare ai suoi famigliari il carattere irruente ed impulsivo che manifestava durante le prove quando spesso rimproverava i suoi orchestrali apo­strofandoli con lo pseudonimo di "sacchi di carbone" per­ché a suo dire suonavano senza mettervi sentimento. Conclusa questa straordinaria esperienza, entrò a far parte dello staff della casa editrice Ricordi ove, grazie ad una sua rivoluzionaria inven­zione riguardante il si­stema di stampa degli spartiti musicali, venne promosso direttore del­la divisione musicale. La morte lo colse nel 1975.  

 

 

 

VINCENZO MONALDI

Tisiologo (1899 – 1969)

Nato nel 1899 a Monte Vidon Combatte, partecipa an­cora studente alla prima guerra mondiale. Trasferitosi con la famiglia a Grottazzolina, è eletto sindaco e Consigliere provinciale; milita nelle file del nascente Partito Popola­re. Costretto violentemente all'abbandono della vita po­litica per l'avvento del fascismo, completa i suoi studi nel 1925 laureandosi in Medicina e Chinirgia. E' nominato Assistente e Aiuto all'Istituto di Fisiologia di Roma e alla Clinica della Tubercolosi dello stesso ateneo. I contributi scientifici da lui resi in Fisiopatologia, Patologia e Clini­ca dell'apparato respiratorio e dell'infezione tubercolare, richiamano su di lui l'attenzione degli ambienti scien­tifici italiani e stranieri. Pubblica il suo primo trattato nel 1932 con il titolo Fisiologia della tubercolosi polmona­re. Nel giro di pochi anni diviene uno dei tisiologi più eminenti, riconosciuto dalle Società Mediche di tutto il mondo, giungendo a dare il suo nome a molti interventi terapeutici. Eletto Senatore nel 1948 per la Democrazia Cristiana, fu protagonista di importanti iniziative riguar­danti la previdenza sociale e la salute pubblica. Nel 1958 è nominato Ministro della Sanità nel governo Fanfani. Muore a Roma il 7 novembre 1969.

 

 

 

LUDOVICO CATINI

Pittore (1891 – 1982)

Nato a Grottazzolina nel 1891, L. Catini ha studiato Pit­tura e incisione a Roma con P. Gaudenzi e A. De Carolis, pittura murale ad Ascoli con E. Coppola. Decora, negli anni '20, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Montegiberto; palazzo Bandoni a Castelfidardo; villa Giovannetti-Graziani ad Altidona e il palazzo Ro­mani a Fermo. Alterna a tali cicli decorativi la pittura da cavalletto e la grafica; nei primi anni '20 insegna Disegno alle "tecni­che" di Fermo con Osvaldo Licini. Successivamente insegna "Plastica" all'I.T.I. Montani. Trasferitosi a Brescia, ha la cattedra di disegno e storia dell'arte all'Istituto Magistrale "V. Gambara", dirigendo anche la "Scuola del nudo". In tarda età trascorre operosamente gli inverni a Roma e la buona stagione a Santa Vittoria in Matenano. Muore a Roma nel 1982.

 

 

 

 

 

ERMENEGILDO CATALINI

Professore e Avvocato (1895 – 1958)

Nato a Grottazzolina nel 1895 da Filippo e Rosa Andrenacci, frequenta il Seminario Arcivescovile di Fermo fino alle classi ginnasiali, completando poi gli studi nel Regio Liceo Annibal Caro. Volontario nella grande guer­ra, si laurea in lettere a Roma nel 1920. Insegna nei licei di Ascoli, Fermo, Avellino, Lucera, Osimo ed Ancona. Di estrazione cattolica, aderisce fin dall'adolescenza al liberalismo. Vicino alle posizioni murriane, è allievo di Gentile e collaboratore di Gobetti. Nel 1924 passa al Partito Comunista d'Italia. Nello stesso anno insegna ad Avellino e pubblica articoli di commento sulla questio­ne meridionale per il Corriere dell'lrpinia. Si laurea in Legge a Napoli nel 1929 ed esercita la carriera forense ad Ancona dal 1931. Amico degli intellettuali Osvaldo Licini, Guido Dorso e Luigi Russo, finisce in carcere nel 1943 e 1944 per l'attività antifascista. Dopo la liberazio­ne è esponente del P.C.I. nella città dorica dove muore nel novembre 1958. Ai fratelli Francesco e Ermenegildo Catalini è intitolata la Biblioteca comunale.  

 

 

 

 

MARIO PUPILLI

Eroe (1913 – 1940)

Nato a Grottazzolina il 18 febbraio 1913, da Beniami­no e Laura Salvatelli, compie gli studi liceali a Fermo e a Firenze dove si distingue in alcune discipline spor­tive, tra cui la corsa dei 100 metri piani. Iscrittosi alla facoltà di Lettere e Filosofia all'Università Cattolica di Milano, prima ancora di laurearsi, insegna nel capoluogo lombardo presso l'Istituto Magistrale C. Tenea. Nella primavera del 1940 parte per l'Albania, dove è incor­porato nel 47° Reggimento Fanteria nella zona di Kalibaki, sul fronte greco-albanese. Presto si distingue per coraggio e dedizione e gli viene affidato il comando di un plotone. Sottotenente stimato dai superiori e adorato dai suoi compagni, affronta la guerra ed il pericolo con animo sereno, convinto della giustezza della causa che serve. Si distingue nel combattimento e la sua condotta è descritta come eroica dai suoi commilitoni. Nel violento scontro dell'8 novembre 1940, è protagonista della presa di un'importante postazione nemica, difendendo la quale muore eroicamente. L'Università Cattolica gli conferisce la laurea honoris causa il 5 novembre 1941; tale riconosci­mento è seguito dalla Medaglia d'Argento alla Memoria conferitagli dal Ministero della Guerra.  

 

 

 

PAOLA RENATA CARBONI

Venerabile (1908 – 1927)  

Nata a Montefalcone Appennino il 21 febbraio 1908, dopo pochi mesi si trasferisce coi genitori a Grottazzo­lina. Terminate le elementari è messa a pensione a Fer­mo presso una fervente famiglia cattolica ed è così che scopre il cristianesimo, a cui non era stata avvicinata nella sua famiglia. Rimane subito affascinata dalla reli­gione e comincia lo studio del catechismo e la pratica della preghiera. All'insaputa dei suoi cari riceve all'età di 12 anni la prima comunione, prima tappa di un viaggio che la porterà alla totale devozione a Dio. Suo confor­to è La storia di un'anima di Santa Teresa del Bambino Gesù, opera che legge e su cui medita ogni giorno. Nel 1925 consegue il diploma magistrale e nel 1926 insegna all'istituto di S. Chiara a Fermo. Successivamente è Se­gretaria Diocesana della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Si ammala di tifo nell'agosto del 1927 ma af­fronta la malattia con serenità d'animo poiché, già nel maggio 1926 ha ricevuto l'apparizione in sogno di Santa Teresa, che le preannunciava di essere prossima alla fine della sua vita terrena. Muore nel settembre 1927 e ben presto inizia il processo per la sua beatificazione.    

 

 

 

SETTIMIO ELPIDI

Fotografo (1894 – 1938)  

Nato in una famiglia di artigiani muratori (il fratello mag­giore, Elpidio, diresse la cooperativa L'Edile), volontario alla grande guerra, riportò una ferita al braccio destro che lo indusse, congedato, a dedicarsi alla fotografia. Dopo un breve apprendistato in studi milanesi, aprì un suo studio a Grottazzolina, in via Verdi, già nel 1916. Arredato in stile déco, con ampie vetrate schermate da velari per uniformare la luce naturale, lo studio Elpidi acquistò in breve notorietà, per la bravura ritrattistica del fotografo, che tutti definivano «artista». La sua clientela si allargò nel Fermano e nel Maceratese. Abile nell'uso del "flou" e del ritocco, Elpidi, che aveva intanto recuperato l'uso del braccio offeso in guerra, completava con abili tocchi grafici (a grafite, a china) le sue stampe, consegnando il ritratto come un'opera unica, firmata e timbrata a secco. Egli realizzò anche servizi "live" per minifestazioni e feste pubbliche, e documentò le realizzazioni ingegneristiche e architettoniche della cooperativa L'Edile. Sue fotografie prospettiche e monumentali furono destinate alla stam­pa di cartoline illustrate. Settimo Elpidi morì di cancro nel 1938.

 

 

 

FULVIO BELMONTESI

Pittore (1919 – 2000)

Fulvio Belmontesi, nato a Grottazzolina il 7 febbraio del 1919, si è formato negli anni Trenta frequentando la Scuola d'Arte "Minardi" di Faenza e quindi l'Istituto d'Arte "Roncalli" di Vigevano. Ha operato nel mondo della produzio­ne calzaturiera vigevanese come designer e come manager. "Negli anni Cinquanta è stato campione italiano assoluto di tennis da tavolo e commissario tecnico della nazionale italiana". Mai abbandonata la pratica artistica, dagli anni Sessanta approfondisce le ricerche pittoriche nel campo astratto-concreto. Esordisce a Milano con una personale alla galleria Vismara nel 1972, presentato da Luciano Caramel. Con lo stesso critico e con Gaetano Franza fonda a Vi­gevano la galleria "II Nome", che opera fino al 1992. La sua presenza nell'ambito del concretismo lombardo degli anni Ottanta-Novanta è stata costante con esposizioni personali a Brescia, Mestre-Venezia, Vigevano e Milano. Dal 1986, con un'anotologica tenuta nelle Marche, a Grottazzolina, e poi con mostre collettive a Tolentino, Monteprandone, Ascoli, Offida, Macerata, è entrato a far parte del Gruppo "Modulo". La sua ultima personale, da lui stesso curata fino a pochi giorni prima dell'inaugurazione, è stata a Milano, ArteStruktura, dal titolo: "Decostruzione dell'oggetto". Bel­montesi moriva nel pieno dell'attività di ricerca il 27 feb­braio 2000.

 

  VI INVITIAMO A VISITARE ANCHE LA PAGINA DI PRESENTAZIONE DI GROTTAZZOLINA

© AvventuraMarche 2008 . Tutti i diritti riservati, loghi e fotografie gentilmente concessi dai rispettivi proprietari.

Disclaimer . Privacy . P.IVA 02377840422 .

www.appartamentistellaalpina.it Appartamenti Stella Alpina