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Il complesso conventuale agostiniano risale alla fine del sec. 13°. Nella prima metà del secolo 14° fu costruito il chiostro monumentale composto da trenta colonne in laterizio, ognuna diversa dall’altra. Lasciti e donazioni furono effettuati da molti fedeli fin dall’inizio della costruzione in seguito alla diffusione del culto nato dai miracoli che il Santo compì anche dopo la sua morte, avvenuta nel 1305. La venerazione fu così sentita che, alcuni decenni dopo la scomparsa di san Nicola, furono trafugate le braccia della salma come portentosa reliquia. Recuperate immediatamente, furono racchiuse in reliquari d’argento per essere mostrate ai pellegrini e ai visitatori, e il corpo fu sepolto al centro di quello che oggi è conosciuto come “Cappellone”, dove rimase nascosto fino all’inizio del 20° secolo, essendosi persa notizia del luogo di sepoltura. Nel Cappellone, che custodisce un ciclo di affreschi tra i più vasti d’Italia, sono narrati la vita e i miracoli del Santo, di Cristo e della Madonna. La grande cappella fu affrescata nella prima metà del ‘300 da Pietro da Rimini e dai suoi compagni che in quella città avevano appreso da Giotto l’arte della narrazione pittorica. Dopo il tardo rinvenimento del 1926, la salma del Santo è stata esposta alla venerazione dei fedeli nella cripta costruita nel 1932. Molte opere d’arte di notevole importanza sono conservate nella chiesa e soprattutto nel nuovo Museo della Basilica. Ulteriori Approfondimenti Museo Santuario....
(Fonte: Semmoloni - dal Progetto Viandando Tolentino)
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