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Le Grotte Sepolcrali di Montefiore dell'Aso
- prov AP
- città Montefiore dell'Aso
informazioni
Comune 0734 938743
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Le Grotte Sepolcrali di Montefiore dell'Aso
Nel territorio di Montefiore dell'Aso, nelle colline che separano il paese dal torrente Menocchia, vi sono i cosiddetti “Grotti”. La catena collinosa, ultimo contrafforte dell'Appenino verso l'Adriatico, è formata da arenarie con qualche strato piu compatto di calcare; si estende per circa un chilometro e mezzo da ponente a levante ed ha la parte superiore del versante meridionale quasi a picco; l'altezza media della parete, che ne risulta, più di venti metri circa. (figura 1)
In tale parete furono scavate delle gallerie, volgarmente dette Grotti (cioè Grotte). Quelle che interessano queste note si trovano nel tratto occidentale della collina meridiana. Queste grotte sono a pianta rettangolare impostate a mezzogiorno e quindi con l'asse normale alla superficie a picco; le pareti lunghe s'incurvano parabolicamente sino a congiungersi all'altezza di metri tre formando una volta a sesto acuto. Generalmente sono lunghe 6 metri e larghe 2.40 metri. (figura 2)
Tutto intorno, nelle pareti, sono da cinque a nove ordini di nicchiette, a seconda della loro grandezza. Tali nicchiette hanno l'apertura ogivale e la base a ferro di cavallo; alcune basi sono di cm 30 x 30, altre cm. 22 x 22. (figura 3). Le grotte sono raggruppate a tre a tre. Le dimensioni delle nicchiette variano da grotta a grotta, ma normalmente sono costanti in ciascuna di esse. Si accedeva ad alcuni gruppi mediamente camminamenti a percorso parallelo alla parete a picco, con tratti in piano e tratti in pendenza. In qualche gruppo l'adito era dall'alto, ossia dalla cima della collina, mentre a qualche altro gruppo si accedeva dal ripiano esistente alla base dello strapiombo. Davanti a qualche gruppo vi è un ripiano o terrazzo, largo circa tre metri e lungo non meno dell'ampiezza del gruppo stesso; si accedeva ad esso mediante una gradinata o un sentiero ricavato nella parete del colle.
E' evidente che le grotte erano completamente aperte sul davanti anche in origine; la luce e l'aria vi potevano entrare anche dall'alto per mezzo di aperture sui soffitti dei camminamenti. Alcune famiglie povere senza capire nulla di quanto facevano, vi presero alloggio e vi abitarono, alla meno poggio, per alcune generazioni. Ci sono testimonianze in merito al fatto che sino al 1936 i Grotti fossero abitati e non è difficile scorgerne i segni: annerimento delle pareti dovuto al fumo, rompimento o addirittura scomparsa delle nicchiette, sparizione dei vasi e degli oggetti rituali, ecc. (figura 4)
Le varie grotte sono raggruppatea gruppi di tre, il primo gruppo a ponente presenta la forma di un teschio. Le nicchiette sono di grandezza diversa da una grotta all'altra nell'ambito dello stesso gruppo; presso una grotta sono stati ritrovati frammenti di vetro iridescente da balsamario e cocci di vasi d'età romana con pezzetti di carbone. Pertanto è probabile che tali grotte fossero dei colombari per la conservazione delle urnette dei cremati, e che in ogni gruppo, una grotta fosse destinata alle ceneri dei bambini (avendo nicchie numerose e piccole), una alle ceneri delle donne (con nicchie di media dimensione) e una a quella degli uomini (con nicchie di dimensioni maggiori, sino a cm. 35 x 35).
Bibliografia essenziale: "Le Grotte Sepolcrali di Massignano e Montefiore dell'Aso" - estratto dal Volume XXVIII di "Studia Picena", Pompilio Bonvicini, Tipografica Sonciniana, Fano 28 luglio1960
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