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Museo Antico Tesoro - Santuario Loreto

informazioni

 

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Si ringrazia Museo Antico Tesoro - Santuario Loreto per la collaborazione.

 



Il Museo Antico Tesoro del santuario è situato nei piani superiori del braccio ovest del Palazzo Apostolico. Si è venuto formando alla fine del secolo XIX con oggetti e dipinti provenienti per lo più dal Palazzo Apostolico e dalla Basilica, compresi alcuni affreschi staccati. Fra i vari oggetti d'arte spiccano le pregevoli tele di Lorenzo Lotto, la prestigiosa collezione di ceramiche rinascimentali e i dieci arazzi raffaelleschi.

Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio (1552-1626) - Le tre gigantesche figure degli evangelisti Marco, Luca e Giovanni, che ornano le pareti della cosiddetta “Sala degli Evangelisti”, sono porzioni di affreschi staccati dalla Cupola e riportati su tela da Ottaviano Ottaviani tra il 1888 e il 1890. Così l’Angelo, residuo della perduta figura di Matteo e l’immagine muliebre che simboleggia la Fede. Erano stati eseguiti dal Pomarancio, a decorazione della cupola della Basilica lauretana, tra il 1610 e il 1615. Nel Museo Pinacoteca si trova anche la tela raffigurante San Carlo Borromeo genuflesso davanti al crocefisso, che il pittore eseguì nel 1614 per l’omonima cappella laterale della Basilica.

Arazzi raffaelleschi - Nelle sale VII e VIII del Piano nobile sono esposti dieci Arazzi, realizzati su cartoni o copia di cartoni di Raffaello e ispirati ai testi biblici del Nuovo Testamento. Nove di questi sono stati eseguiti a Bruxelles da Enrico Mattens nel 1620-1624 e donati al Santuario di Loreto dal genovese Giovanni Battista Pallavicino nel 1667. Il decimo, di altra mano, ha per tema la Madonna del Divino Amore, con Gesù Bambino, San Giovannino e Santa Elisabetta e faceva parte di una diversa serie di arazzi sulla vita della Vergine commissionata dal vescovo di Liegi Erard de la Mark (+1538), sempre su modello di Raffaello. Fu donato al Santuario dal cardinale Pietro Ottoboni nel 1723. I soggetti sono trattati con libertà rispetto al modello raffaellesco e con più dovizia di particolari esornativi.

Lorenzo Lotto (1480-1556 circa) - Il pittore veneziano chiuse i suoi giorni a Loreto quale oblato della Santa Casa, mettendo la sua arte al servizio del Santuario dal 1552 fino alla morte. Di notevole interesse artistico le nove tele che, fatta eccezione per il S. Cristoforo tra i Santi Sebastiano e Rocco e il Combattimento tra la Fortezza e la Fortuna, ornavano in antico il Coro della Basilica (attuale Cappella Spagnola), da dove furono rimosse nel 1853.
Le tele di Lorenzo Lotto custodite nel Museo-Antico Tesoro sono:
  • S. Cristoforo tra i SS. Sebastiano e Rocco
  • Michele Arcangelo caccia Lucifero
  • L'Adorazione del Bambino
  • Il Sacrificio di Melchisedek
  • Cristo e l'Adultera
  • Il Battesimo di Gesù
  • L'Adorazione dei Magi
  • Abbattimento della Fortezza con la Fortuna
  • La Presentazione di Gesù al tempio, considerata l'ultima opera del Lotto e un autentico capolavoro, quasi il suo testamento artistico e spirituale

Maioliche da farmacia - La collezione delle maioliche dell'antica spezieria della Santa Casa, giudicata una delle più prestigiose del genere, è costituita da un primo nucleo di 350 esemplari, proveniente dalla bottega di Orazio Fontana ( +1571), a cui si è aggiunta, nel 1631, una collezione di vasi, 111 pezzi, acquistati presso la bottega dei Patanazzi tutti istoriati con fatti biblici e scene mitologiche risalenti alle Metamorfosi di Ovidio, alla storia greca, sicula e romana. Una terza raccolta contiene esemplari vari acquistati nel corso degli anni, tra cui quattro "albarelli" di Francesco Antonio Grue (1686 - 1746).

Dipinti - I dipinti, su tavola o su tela, sono quasi tutti a soggetto religioso e provengono dagli altari della Basilica. La maggior parte di essi è stata realizzata nella seconda metà del XVI secolo (Antonio da Faenza, Francesco Menzocchi, Girolamo Muziano, Felice Damiani, Federico Zuccari) gli altri abbracciano un arco di tempo che va dal XVII al XX secolo (Guido Reni, Filippo Bellini, Simone Vouet, Antonio Zanchi, Giuseppe Maria Crespi, Sebastiano Conca, Francesco Foschi, Cesare Maccari). Della collezione fanno parte anche alcuni affreschi di Pellegrino Tibaldi e di Cristoforo Roncalli.
 
Cesare Maccari (1840-1919) - Nelle sale del Museo sono custoditi i Cartoni preparatori per gli affreschi della cupola della Basilica di Loreto realizzati dall’artista negli anni 1890-1907. Rappresentano l’invocazione delle litanie lauretane e ricordano gli avvenimenti che precedettero la definizione del dogna dell’Immacolata Concezione, proclamata da Pio IX nel 1854. I cartoni, donati dagli eredi di Maccari nel 1954, sono eseguiti con matita e biacca su carta grigia e manifestano l’eccezionale tecnica disegnativi dell’artista. Come fase intermedia di studio per la realizzazione degli affreschi, sono esposti quattro Bozzetti, a olio su tela, databili tra il 1891 e il 1895. Nella “Sala degli evangelisti” è in mostra il Plastico della Cupola lauretana con bozzetti a tempera, olio e stucco della decorazione interna.
 
Il tesoro della Santa Casa - L'antico Tesoro della Santa Casa conserva ancora nelle sale del Museo superbe opere di oreficeria offerte dai fedeli al Santuario nel corso dei secoli. Tra queste un crocifisso in argento, modellato dallo scultore fiammingo Jehan Boulogne, detto il Giambologna (1524-1608), dono della principessa Giovanna d'Austria nel 1573; un crocifisso e quattro candelieri in rame dorato e corallo di un anonimo artigiano napoletano del XVII secolo; un crocifisso in oro, cristallo di rocca e smalti del XVII secolo.
 
Quadreria contemporanea - Tre sono le collezioni esposte. La prima realizzata in occasione del Settimo Centenario Lauretano (1994-1995), offre un'interpretazione attuale della traslazione della Santa Casa. Alla seconda appartengono alcuni dipinti e sculture della mostra "L'immagine della Parola", realizzate nell'Anno Giubilare 2000, che esprimono il significato delle parabole di Gesù nel mondo contemporaneo. La terza collezione raccoglie dipinti di arte sacra ispirati al tema della "croce", rivissuta dall'uomo del ventesimo secolo.
 
 
Orari di apertura:

26 marzo - 4 novembre
tutti i giorni (riposo settimanale: il lunedì)
9.30 - 13.30 * 16.00 - 19.00
(chiusura: Pasqua, 15 agosto)

5 novembre - 20 marzo
sabato e domenica:
10.00 - 13.00 * 15.00 - 17.00
(chiusura:Natale e Capodanno)
 
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