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Welcome to Marche

Polo Museale San Francesco

  • via P.zza San Francesco 1
  • prov AP
  • città Montefiore dell'Aso
  • tel 0734 938743
  • mail agheiro@gmail.com

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La rete museipiceni è una rete intermuseale che pone a sistema alcune tra le più interessanti realtà culturali del Piceno. Terzo polo museale tra la provincia di Ascoli Piceno e Fermo, per quantità di collezioni. Le ricche ed eterogenee collezioni museali sono custodite in pregevoli spazi architettonici nei quali i percorsi museali, riallestiti negli ultimi anni, seguono un comune obiettivo di salvaguardia, valorizzazione, fruizione, accessibilità e legame con il territorio. Ulteriori Approfondimenti.... 

 

La costruzione del complesso conventuale di San Francesco, nella zona ovest del centro urbano di Montefiore dell'Aso, risale al XIII secolo. Alcune testimonianze attestano l'inizio della fabbrica: una bolla del papa Innocenzo IV, datata 1247, esorta i fedeli alla generosità per il completamento della chiesa e dei fabbricati dei frati Minori; nella stessa chiesa, una lapide riporta la benedizione della prima pietra avvenuta nel 1264 per mano di papa Urbano IV. La storia del convento è strettamente legata all'evoluzione dell'ordine francescano in terra marchigiana. Superate le difficoltà dei primi anni nei rapporti sia con il clero secolare, sia con gli ordini monastici esistenti (si pensi alla stretta maglia insediativa dei benedettini farfensi), si giunge ad una vera e propria integrazione con la realtà locale. Il consolidarsi dell'attività dei frati, inoltre, è stata favorita dalla benevolenza del Cardinal Partino, comprovata dal riconoscimento che lo stesso ottenne con la realizzazione del monumento funerario dedicato alla sua famiglia (1302-1311).

L'ampiezza del complesso e l'articolazione degli edifici rivelano l'importanza acquisita nel tempo. Nel 1497 lo si descrive come un convento attivo e vitale. Eretto secondo i canoni proporzionali delle costruzioni francescane, è citato e descritto nel testo seicentesco Genealogia di Ilario Altobelli. L'autore presenta lo schema del Convento, della Chiesa e dei due Chiostri, uno nella corte interna a scopo meditativo, l'altro, ad uso di "hortus conclusus", localizzato nell'attuale piazza di San Francesco. Dall'analisi completa del manoscritto citato, si deduce che il complesso di Montefiore è riconducibile al prototipo insediativo degli organismi monastici francescani: locali disposti intorno al chiostro principale, la chiesa con disposizione tangenziale ad un lato delle stesso, il refettorio, la Sala Capitolare (forse identificabile con l'attuale Sala De Carolis). Nel 1653 subì la soppressione innocenziana. Restituito all'ordine tramite acquisto nel 1682, fu sottoposto a restauri.

Seguì un nuovo periodo di floridezza testimoniata da una nota del 1818, nel quale se ne documenta l'ottimo stato. A seguito della soppressione degli ordini monastici, divenuto di proprietà pubblica nel 1860, fu adibito a scuole ed abitazioni private, subendo gravi deturpazioni. Durante la seconda guerra mondiale, fu utilizzato come ricovero per gli sfollati. Seguonirono anni di totale abbandono. Il complesso conventuale  ristrutturato a seguito degli eventi sismici del 1997, è stato destinato dall’Amministrazione Comunale a custodire e promuovere il patrimonio culturale civico. Il nuovo percorso museale si snoda negli ambienti conventuali accogliendo:

  • la Sala Carlo Crivelli;
  • il Centro di Documentazione Scenografica Giancarlo Basili;
  • il Museo Adolfo de Carolis;
  • il Museo della Civiltà Contadina;
  • la Collezione Domenico Cantatore.

Il complesso museale accoglie inoltre associazioni ed altre attività culturali come la corale cittadina nella sala denominata “La Musica a Montefiore dell’Aso” , la scuola di pittura ed incisione nel “Laboratorio delle Arti e dei Mestieri” , l’artigianato artistico nella “Bottega delle Arti”. Distribuita all’interno di alcuni locali del Polo museale si trova inoltre la Collezione d’arte contemporanea “Premio Pino Mori”. In essa sono raccolti tutti i primi premi del concorso di pittura avviato nel 1995 e dedicato all’artista nato a Campofilone nel 1920 e morto a Montegiorgio nel 1994.

 

Sala Carlo Crivelli

La Sala Carlo Crivelli è dedicata all’artista veneto che nel 1468 dalle coste dalmate si trasferì nelle Marche, dove rimase fino alla morte lavorando a Fermo, Ascoli Piceno e Camerino. Nella Sala del primo piano è esposto il trittico che l’artista realizzò agli inizi degli anni ’70 del quattrocento per la Chiesa dei Minori Conventuali di Montefiore dell’Aso. L’opera, ciò che rimane di un originario polittico smembrato e in parte venduto sul mercato antiquario intorno alla metà dell’ottocento, testimonia il ruolo della committenza nell’esecuzione, per la presenza di ben tre tavole dedicate a frati francescani, alle quali si deve aggiungere il San Francesco oggi a Bruxelles.

Risorse:

 

Museo Adolfo De Carolis

La collezione Adolfo De Carolis, esposta nella sala destinata fin dalla seconda metà del novecento a Sala De Carolis, raccoglie circa 500 opere del celebre artista nato a Montefiore dell’Aso, l’insieme comprende disegni, bozzetti e xilografie acquisiti dal Comune. Della raccolta fanno parte i 69 bozzetti ad olio per la realizzazione del ciclo di affreschi del Salone dei Quattromila nel Palazzo del Podestà a Bologna donati da Francesco Egidi nel 1959 e oltre 100 xilografie pervenute a Montefiore nel 1974 grazie alla donazione della famiglia De Carolis. A queste prime opere, in gran parte esposte nella Sala De Carolis, si è aggiunto un importante corpus di circa 250 disegni, studi e bozzetti donato dalla famiglia di Carlo De Carolis nel 2006 e alcuni pezzi di mobilio dello Studiolo bolognese di Borgo San Pietro n 39 donati nel 2005 da Giovanni De Carolis. Ulteriori Approfondimenti....

Risorse: 

 

Collezione Domenico Cantatore

La raccolta Domenico Cantatore fu donata al Comune di Montefiore dell’Aso dall’artista stesso con delibera di giunta n° 139 del 22 agosto 1989. L’insieme è costituito da n° 114 opere grafiche tra acquatinte, acquaforte, litografie su sughero e su carta. La collezione è stata allestita nella Sala del primo piano, tra loro sono presenti le famose odalische, ritratti di uomini del sud, galli e paesaggi.

Risorse:

 

Museo della Civiltaà Contadina  

La raccolta del Museo della Civiltà Contadina risale al 1984. Come molte di queste collezioni civiche, è un’opera composta da donazioni private avviata per iniziativa della scuola media con scopi didattici. La mostra fu allestita dapprima nei locali della scuola nei pressi della Collegiata di Santa Lucia, successivamente trasferita in due locali del Convento di San Francesco, allora provvisoriamente recuperati. L’attuale allestimento scenografico, collocato al primo piano nel corridoio sud del chiostro, espone in 4 sezioni: l’aia, la casa, il lavoro, il campo alcuni dei circa 400 oggetti e attrezzi riguardanti la vita domestica ed il lavoro dei campi, tutti provenienti dalle famiglie del territorio di Montefiore dell’Aso.            

 

Centro Documentazione Scenografica Giancarlo Basili 

L’ampia raccolta, dislocata in diversi locali del complesso, comprende scenografie, documentazione fotografica, schizzi grafici, testi critici e materiale video relativo ai film:

  • Nirvana di Gabrile Salvatores (Italia, 1996);
  • Palombella Rossa di Nanni Moretti (Italia, 1989);
  • La stanza del figlio di Nanni Moretti (Italia, 2000);
  • Notte Italiana di Carlo Mazzacurati (Italia, 1987)
  • L’Amore ritrovato di Carlo Mazzacurati (Italia, 2004)
  • Il Caimano di Nanni Moretti (Italia, 2006)
  • Domani accadrà di Daniele Luchetti (Italia, 1988)
  • Piccoli maestri di Daniele Luchetti (Italia, 1998)
  • Il portaborse di Daniele Luchetti (Italia, 1990)
  • Io non ho paura di Gabriele Salvatores (Italia 2003)
  • Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana (Italia 2005)
  • PAZ di Renato De Maria (Italia 2002)
  • Così ridevano di Gianni Amelio (Italia 1998)
  • Le chiavi di casa di Gianni Amelio (Italia 2004)
  • Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni (Italia 2001)
  • Arriva la Bufera di Daniele Luchetti (Italia 1993)

Si tratta di un materiale documentale importantissimo per chi studia e lavora nel mondo del Cinema Italiana.

 

Orari Apertura Periodo Estivo 

  • giovedì 2 giugno – 10.00/13.00 – 17.00/20.00
  • venerdì 3 giugno – 17.00/20.00
  • sabato 4 e domenica 5 giugno – 10.00/13.00 – 17.00/20.00

Per i primi quindici giorni di giugno, il Polo Museale resterà aperto solo nei week end nei seguenti orari: sabato e domenica 10.00/13.00 – 17.00/20.00

Dal 16 giugno il Polo resterà aperto anche nei giorni di giovedì e venerdì con orario 17.00/20.00, sabato e domenica 10.00/13.00 e 17.00/20.00

Orario Apertura Periodo Invernale

  • Sabato - Domenica - Festivi  10,00 - 13,00 e 15,30 - 18,30

 

Per Informazioni e visite guidate contattare l'Associazione Culturale:

  • Per visite guidate Tel. 0734 938743 - 328 1775908
  • Per attività didattiche 349 8336403
  • e-mail: agheiro@gmail.com

 

CONSULTARE ANCHE PAGINA PRESNTAZIONE COMUNE DI MONTEFIORE DELL'ASO

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