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II tempo è la sua storia. Lino Ceccarelli nasce il 6 gennaio del 1924 a Monte San Vito da una famiglia di umili condizioni. L'improvvisa e prematura scomparsa del padre, avvenuta il 1° gennaio 1925, aggrava ancora di più la situazione. Lino cresce con il desiderio di migliorare:la passione per la vita e per lo studio lo portano comunque ad andare avanti inseguendo i suoi sogni. Nel 1934-1935, frequentando le scuole elementari, mette subito in luce la voglia di apprendere e di fare: presta la prima opera di lavoro "straordinario" aiutando il maestro a rilegare i libri della biblioteca scolastica, d'inverno, nelle ore pomeridiane e serali.
Lino ha sempre sentito un gran desiderio di studiare e formarsi una cultura, aspetto che non è mutato e che lo accompagna ancora oggi alla soglia degli 84 anni; e chi ha la fortuna di parlare con lui si rende conto della ricchezza straordinaria di questo uomo minuto, che incanta con la saggezza e le parole di chi ha vissuto con la consapevolezza di vivere, di chi la passione la mette nelle cose che fa, nelle frasi, attimo dopo attimo. Una vita di impegno quella di Lino. Appena terminate le scuole elementari -è il luglio del 1935- Lino Ceccarelli va a lavorare da un fabbro come era di uso allora, senza paga.
La meccanica è stata sempre la sua passione e l'impiego da apprendista nella bottega del fabbro gli permette di avere contatti con i materiali, di apprendere le prime nozioni. E' proprio qui che Lino vede il suo primo orologio ( a casa non ne possedeva). Il figlio del fabbro mostra a Lino i pezzi di un orologio da taschino, un mondo nuovo si spalanca di fronte a quel bambino che comincerà a smontare e rimontare ingranaggi. "Nel 1936 frequentavo la scuola serale di disegno artistico e geometrico. Questo insegnamento di base veniva impartito gratuitamente da un cultore dell'arte a Monte San Vito, altrimenti dice Lino se fosse stato diversamente non avrei potuto frequentare. Pertanto devo molta gratitudine e riconoscenza a questa esemplare figura per tutto quello che mi ha insegnato, ringraziandola per la grande cultura che mi ha trasmesso."
Dopo l'esperienza dal fabbro Lino si impiega in officine più' organizzate di pesi e misure e comincia a guadagnare i suoi primi soldi: era il 1937. Viene poi a sapere che nella vicina Jesi si cercavano operai per la costruzioni di nuovi aerei: Lino viene assunto e vista la sua già notevole esperienza con gli orologi e la meccanica gli viene affidato il settore " strumenti di bordo".
In questi anni avviene anche un fatto curioso da segnalare: un compagno di lavoro, addetto al settore delle radiotrasmittenti, prega Lino di costruire alcune parti meccaniche per un proiettore cinematografico danneggiato da tempo. Nel periodo bellico non c'era molto materiale a disposizione, l'unico pezzo da poter utilizzare era la croce di malta! Cosi pezzo dopo pezzo, tra enormi difficolta', dopo un anno e mezzo il proiettore è di nuovo pronto a funzionare.
Durante questo periodo di esperienza aeronautica, molto utile per la rigorosa esigenza di precisione e sicurezza assolutamente indispensabile, Lino ha occasione di fare conoscenza con alcuni orologiai riparatori, dai quali trae preziosi insegnamenti che vanno a colmare la sua sete di sapere e il timore di non essere all'altezza della situazione o sentirsi inadeguato per lo svolgimento di una mansione.
Dal 1946 al '48 a Monte San Vito, Lino continua a migliorare la propria esperienza riparando orologi soprattutto ai militari delle truppe di occupazione polacche ed inglesi. Passato il periodo bellico decide di aprire il suo primo laboratorio al pubblico a Falconara marittima: era il 1950.
Di seguito ha iniziato la sua attività commerciale di orologi di note marche, ottenuta dopo aver superato prove di assistenza tecnica. Ormai le sue capacità tecniche erano eccellenti e la clientela mostrava di apprezzare il suo lavoro e la sua professionalità.
Successivamente altre importanti esperienze furono l'apertura di un magazzino di pezzi di ricambio, attrezzi e fornitura di orologeria ad Ancona (ditta MAPOR). Questa nuova attività lo ha portato a conoscere tanti orologiai di svariate regioni e anche vari operatori del settore sia in Italia che all'estero.
In questi anni migliora ancora l'esperienza tecnica, sa consigliare le attrezzature più idonee e meno costose conoscendo tutti i segreti del mestiere. E proprio questa enorme esperienza lo porta a voler creare uno strumento per gli orologiai, non contento di quello che forniva il mercato soprattutto estero. Progetta, costruisce e brevetta " UNITOR", il tornio molto versatile e di massima utilità sia al giorno d'oggi ma soprattutto nel futuro, visto che non si troveranno più pezzi di ricambio e quindi necessariamente occorrerà costruirli. Li richiedono da tutta Italia questi torni, fatti a misura di orologiaio.
Nel laboratorio di Lino sono passati e continuano a passare moltissimi allievi provenienti da tutta Italia, sia per imparare ad usare il tornio che per capire e carpirne i segreti del mestiere. E' difficile racchiudere in poche righe la straordinaria vitalità di questo ultra ottantenne con la passione per la meccanica e per tutto ciò che è di valore artistico. Lo accompagnano nella sua vita del laboratorio di Monte San Vito il ticchettio di decine di orologi antichi, la musica di Beniamino Gigli, di cui è un grande estimatore, e poco più in là i libri di scienza. Il ricavato delle riparazioni Lino lo destina ad una missione in Uganda. Mostra foto, ricevute e parla della povera gente che non ha nulla e per la quale vorrebbe fare di più.
Ora l'obiettivo è quello di creare un laboratorio "scuola", semplice, pratico dove possano confluire le migliori nozioni o esperienze da trasmettere a tutti coloro che vogliono intraprendere questa attività. Lino destina il ricavato delle vendite dei torni proprio a questo scopo. Ha tentato qualche volta di interessare gli organi competenti per realizzare questa iniziativa, come già avvenuto in altre regioni, ma senza nessun risultato . "L'interesse personale non è stata mai la parte predominante nel mio operare -dice Lino-, i requisiti pero' che non dovrebbero mancare sono pazienza, modestia, umiltà, coscienza, lealtà', sacrificio e requisito molto importante, sicuramente la passione."
Ora Lino ha sulle spalle tanti anni di sapienza. Racconta che e' sempre stato appassionato di meccanica e da piccolo smontava e rimontava qualsiasi cosa, così ha trovato negli orologi il proprio mondo. Un lavoro ottico microscopico, le mani sembrano dei giganti in confronto ai piccolissimi pezzi del motore di un orologio, molle, ruote, perni, viti, tutto è ridotto al millimetro.
Un mestiere che pretende pazienza, precisione al millimetro, calma. Una volta entrato in bottega la mano è automaticamente ferma, precisa, chirurgica. L'orologio e lo scandire del tempo hanno accompagnato e accompagnano la vita di Lino Ceccarelli.
II mestiere d'arte è l'intelligenza della mano, l'orologiaio sposa arte e mestiere, creatività e cultura, tradizione ed innovazione tecnica. Il mestiere d'arte è un'attività che deve avere un futuro se è vero che l'uomo ha una sua personalità e può promuoverla nelle cose belle. Lino ha vissuto l'evoluzione dell'orologio: orologio dopo orologio, ha imparato a conoscere la materia molto bene, ed è scattata la molla che si chiama "passione".
Ebbene, da quel momento in poi non sono esistiti più ostacoli nella riparazione di qualunque orologio, di qualsivoglia natura e marca, ed ora Lino ripara orologi antichi ed allo stesso tempo si diverte. Trascorre nel laboratorio la sua vita, si definisce un orologiaio " senza la cognizione del tempo". La sua curiosità è ancora viva e questo fa sì che stress da lavoro o monotonia non esistono; al contrario riesce sempre a dare libero sfogo alla fantasia e creatività nel riparare anche orologi molto complessi. E' capace di far ripartire qualsiasi orologio e di restituirgli la sua precisione e il suo movimento originari. «Mi affascina ciò che è meccanico, il lavoro di precisione», spiega mostrando con entusiasmo diversi meccanismi, molle e viti. E in loro compagnia trascorre la sua vita nel laboratorio, definendosi con un arguto gioco di parole "un orologiaio senza la cognizione del tempo".
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